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Cannavaro: “Scudetto, corsa a 4. Inter, a Liverpool ci vuole un miracolo ma…”

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L'ex difensore e capitano della Nazionale dice la sua in previsione di un finale di stagione quanto mai incerto

Fabio Alampi

Fabio Cannavaro, campione del Mondo nel 2006 con la Nazionale, Pallone d'Oro nello stesso anno ed ex difensore, tra le altre, dell'Inter, ha concesso un'intervista al Corriere dello Sport: "Pioli ha indirizzato il campionato? Ha lanciato un messaggio, questo sì, ma per vincerlo c'è ancora un gran lavoro da fare. Io continuo a pensare che, vista l'evoluzione della Juventus, sarebbe un errore madornale considerare Allegri irrimediabilmente escluso dalla lotta; e il Napoli, che ha perso l'altro giorno, rimane in corsa. È una sfida a quattro".

Cosa l'ha colpita del Milan?

"La naturalezza con cui si cuce addosso un abito adatto alle caratteristiche altrui. Ti gioca nella maniera più idonea per soffocarti e quando ti attacca, lo fa con l'eleganza e l'atletismo di Theo Hernandez e di Leão. Al Napoli ha rubato la possibilità del palleggio".

L'Inter ha una classifica falsata, per ora.

"E un'ampiezza alla quale attingere. Però le partite vanno vinte, Inzaghi lo sa bene e non è tipo da cullarsi sulle prospettive o sui pronostici. Ragioniamo alla luce di quello che esiste: per ora, Milan davanti e le altre più o meno staccate".

Pare che per Cannavaro le gerarchie esistano ma sino a un certo punto.

"Il giochino delle percentuali non mi diverte e le variabili sono tante. La Juventus aspetta l'Inter in casa, per dirne una. Il Milan, chi l'avrebbe detto?, ha pareggiato con la Salernitana e l'Udinese e poi è andato a vincere a Napoli, contro un'avversaria che sette giorni prima era stata capace di prendersi tre punti a Roma, con la Lazio, in un finale da uomini forti. In casi del genere, che sembrano quasi estremi, sarebbe eccessivo andare a cercare una favorita, ammesso che si possa: lo scudetto è un affare per quattro".

Una certezza ce l'ha, comunque.

"Ci divertiremo sino all'ultima giornata o magari poco prima. Non immagino strappi decisivi che chiudano la sfida in anticipo: restano trenta punti a disposizione, che per l'Inter diventano trentatré, e pensate un po' cosa può succedere".

Stasera c'è la Champions, e il Liverpool, per Inzaghi.

"Che ci proverà, perché nulla è deciso. Ci vuole un miracolo ma in passato ne sono stati fatti e in futuro ne vedremo. Chi può negare la speranza, quando si ha un organico come quello nerazzurro? Poi, dopo, si scoprirà cosa sarà rimasto: se la delusione per essere stati eliminati o l'entusiasmo per essere stati in grado di ribaltare una situazione disperata. Sono fattori pure questi".

Scelga gli uomini-scudetto.

"Il Milan ha Giroud che segna gol decisivi utili per fare la differenza e sta per riabbracciare un Ibrahimovic che nessun altro può godersi, solo Pioli. L'Inter ne ha più di uno. Il Napoli dipende da Osimhen, dalla sua capacità di orientare il destino con i suoi gol. E la Juventus ha preso un attaccante pazzesco: Vlahovic è capace di difendere la palla con il corpo come pochi, è cattivo sullo sviluppo centrale e su quello laterale. Mi sembra un po' stanco, perché giocare sempre toglie forze, ma alla sua età si smaltisce in fretta l'acido lattico".

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