L'ex centrale dell’ Inter, Nazzareno Canuti, ha parlato del momento nerazzurro a RMC Sport:
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Canuti: “Karamoh? Bravo ma non esageriamo. Su Rafinha dico…”
L'ex nerazzurro Canuti si esprime sul momento dell'Inter
Come qualifica Karamoh dopo la prestazione di domenica?
“Ho una buona opinione su di lui ma non dobbiamo esagerare. È un buon giocatore, giovane, ancora acerbo, anche se mi sembra abbia la testa. Qualche spezzone in più di partita non può che fargli bene”.
Rafinha l’ha stupita?
“Al Barcellona mi aveva già impressionato. È un ottimo calciatore che ha corsa, tocco, dribbling. Spero solo non si ammali dell’Inter. Sono tanti i giocatori dai piedi buoni che, una volta arrivati a Milano, finiscono per perdersi. Penso in ultimo a Banega e Joao Mario”.
Come se lo spiega?
“Oggi, come quarant’anni fa, non è facile gestire la pressione del Meazza. Va dato anche un po’ di spazio all’aspetto psicologico. Probabilmente chi non è pronto caratterialmente è destinato a rendere sotto le sue potenzialità”.
Manca un leader totale a questa squadra?
“Sì, ormai da un po’ di anni. Non vedo un elemento in grado di spronare la squadra quando serve. Zanetti era un esempio straordinario”.
Spalletti ha le idee chiare?
“Ogni tanto può sbagliare ma ci sta. Lo ritengo un insegnante di calcio più che un allenatore. Ha bisogno di tempo per trasmettere appieno i suoi concetti di gioco”.
Che ne pensa dell’improvviso calo di Candreva e Perisic?
“Strano. Soprattutto Perisic, considerato il livello della sua nazionale, ha avuto un’involuzione difficile da commentare. Spero che questa vittoria possa aver riportato fiducia anche in lui”.
E sull’applauso ironico di Brozovic al pubblico di San Siro?
“Ha fatto una stupidata e i tifosi interisti non perdonano, a meno che non faccia doppietta nel derby... ”.
L’Inter però ancora non riesce a chiudere le partite, vedi Firenze e Ferrara...
“Una squadra preparata mentalmente non deve snobbare le squadra di bassa classifica, anzi deve forse giocare con più intensità e consapevolezze”.
In più mancano in rosa calciatori abituati a vincere.
“Bisogna anche saper guardare al carattere, al contesto e alla personalità prima di comprare un nuovo giocatore”.
L’Inter deve insistere con il cambiamento del modulo?
“Credo di sì. Io giocherei con due punte, indipendentemente da chi va in campo da titolare”.
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