01:10 min

ultimora

Capello: “Con Gullit quasi venni alle mani. Lo scudetto con la Roma? La società non ha…”

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Fabio Capello ricorda la sua esperienza sulla panchina della Roma

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Fabio Capello ricorda la sua esperienza sulla panchina della Roma. "Sono stati cinque anni favolosi, anche se vissuti da un’angolatura particolare. Alla ricerca della migliore sistemazione, son rimasto nell’appartamento a Mostacciano, con vista sul raccordo anulare. Ma i festeggiamenti li hanno fatti solo i tifosi".

In che senso?

—  

«Ero abituato, negli altri club, a feste pazzesche fino alle 5 del mattino, con le famiglie. Invece la cosa assurda fu che non si organizzò una cena a livello societario. Quella sera andai al ristorante per i fatti miei. Quando ci fu l’evento al Circo Massimo, avevo già comprato i biglietti per uno dei miei viaggi avventurosi e, offeso, partii».

Sua moglie l’ha sempre seguita?

—  

«Solo quando ho guidato lo Jiangsu non è venuta. Ci sentivamo ogni sera alla mezzanotte cinese, quando in Italia erano le sei del pomeriggio. Ci salutavamo con il magone, dopo neanche un anno ho dato le dimissioni».

Tra tutte le leggende che ha allenato scelga un nome.

—  

«Ronaldo il Fenomeno».

Il litigio feroce?

—  

«Con Gullit quasi venni alle mani, non ricordo se per un ritardo. Sono rigido nel pretendere il rispetto delle regole, ai miei giocatori dicevo di trattare gli inservienti come volevano che i loro genitori venissero trattati dagli altri».


(Corriere della Sera)