FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Capello: “Scudetto? Inter resta favorita per un motivo ma il Milan c’è. Allegri…”

Capello: “Scudetto? Inter resta favorita per un motivo ma il Milan c’è. Allegri…” - immagine 1

Fabio Capello ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato anche di Inter

Matteo Pifferi

Fabio Capello ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato anche di Inter.

«Milan la più debole tra le prime tre? Non credo proprio. Intanto ha sostituito un gran portiere con un altro gran portiere. Ha un bel centrocampo, dinamico, di qualità, soprattutto se Kessie torna quello dell’anno scorso o conferma Napoli. E soprattutto c’è la fascia sinistra che è una delle migliori d’Europa. Se al completo, il Milan è affidabile e fantasioso. Contro le grandi ha sempre giocato bene, reagito alle situazioni, fatto punti. Anche se l’Inter resta favorita perché è una squadra fatta, più completa. Il Milan è bello, divertente, ma con tanti giovani il rendimento è più altalenante».

A Napoli non era facile.

«Il Napoli mi piace, però ha incontrato una squadra che ha capito come metterlo in difficoltà. Barcellona docet. Questo è un altro complimento che faccio a Pioli: vuol dire che ha studiato le partite da gran professionista».

La tattica è importante?

«Tattica e soprattutto qualità: è quella che fa la differenza. In questo sono stati bravi Maldini e Massara: hanno visto lontano e rischiato, Leao non è mica arrivato gratis...L’importante è cambiare, non fossilizzarsi. Anche Guardiola cambia. Si diceva: gioca solo palla a terra. Bisognerebbe essere ciechi per non vedere i cambi di campo, i lanci. Ma sa qual è il nostro vero punto debole quando giochiamo all’estero?».

Quale?

«Inglesi e tedesche giocano a uno, massimo a due tocchi. Gli spagnoli no, sono abituati al tiqui-taka, a parte il Real Madrid di Ancelotti che, per caratteristiche dei giocatori, va in verticale. In Italia invece giochiamo sempre a tre tocchi: controllo, tocco, sguardo e altro tocco. Troppo. Ecco perché quando siamo pressati andiamo in difficoltà: non reagiamo subito, la circolazione della palla è lenta e i passaggi sono “saltellanti”. Non siamo bravi come gli spagnoli che nello stretto sono micidiali. Non vedo neanche i centrocampisti che ricevono palla e si girano velocemente verso la porta. Per fortuna ci sono Italiano, Tudor, Dionisi e Andreazzoli che guardano sempre avanti e cercano il gioco veloce. Loro hanno capito dove si va».

Allegri dove va?

«Non scherziamo con Allegri, fa quello che può con i giocatori che ha. Si diceva anche di Mou e Sarri: non sono come prima. Diamo tempo a questi grandi allenatori. Ora Allegri ha un giocatore che fa davvero male e vediamo cosa succede... Se c’è da giocare, Allegri gioca. Se c’è da difendere, difende, lui è così».

Inzaghi aveva forse più varietà di gioco alla Lazio?

«Sì, perché gli altri studiano e cominciano a prendere le contromisure. Sa qual è l’ultima partita in cui ho detto: “ah, è così che si allena?”».

Prego.

«Tottenham-City, Conte è stato fantastico, Ha studiato Guardiola, ha visto che ti salta addosso e tutta la squadra si sposta verso il portatore di palla: lui li ha attirati dal suo lato e con tre cambi di campo li ha sorpresi e vinto. Soffrendo, perché contro il City soffri, è quello che ha più qualità. Ma puoi batterlo. Guardiola ordina di recuperare il pallone in 12 secondi, e poi riposare. In quei 12 secondi puoi fargli male. Così si prepara una partita».

tutte le notizie di