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Lazio e Napoli?
—«Con il Bayern sarà molto difficile: quando viene avanti ha tanta qualità da spendere, ma per attaccare tanto si scopre e la Lazio dovrà essere abile e attenta. Contro il Barcellona il Napoli dovrà essere organizzato a livello difensivo: loro fanno girare palla, non hanno fretta, hanno fantasia, dribbling, sanno arrivare. Ma se perdono palla e vieni fuori dal primo pressing arrivi in porta».
Tornando all’Inter, al momento sembra più concentrata sulla seconda stella.
—«Si è capito dai cambi che Inzaghi ha fatto nelle ultime due partite di Champions contro Benfica e Real Sociedad, che hanno condannato l’Inter al secondo posto. Vedendo il sorteggio che hanno avuto il Manchester City e il Real Madrid, si poteva sperare in qualcosa di meglio arrivando primi nel girone».
Difficile concentrarsi sui due obiettivi?
—«Dipenderà molto dalla posizione in classifica e dagli eventuali punti di vantaggio che avrà un’Inter capolista a febbraio, quando si giocheranno gli ottavi di Champions. E dagli eventuali infortuni, anche se i nerazzurri da questo punto di vista non hanno i problemi del Milan, che sta battendo ogni record. Piuttosto mi auguro che Inzaghi contro l’Atletico giochi con la formazione migliore. In realtà pensavo che lo avrebbe fatto anche negli ultimi due turni dei gironi...».
Perché la Champions toglie energie…
—«A livello psicologico si spende tanto, è vero. Ma è un premio per i giocatori, per la società, è il sogno di tutti. E credo che all’Inter sia rimasto il rammarico per la finale di Istanbul, per non aver portato ai supplementari il City che era cotto e che negli ultimi 15 minuti è rimasto chiuso in area».
Quella è stata forse una partita chiave nella crescita dell’Inter.
—«Ha fatto fare un salto di qualità nella convinzione di tutti i giocatori. Quando ti misuri con i migliori e capisci di potertela giocare, ti convinci di avere valori alti: l’allenatore, i giocatori, la società lo sentono».
L’Inter è a livello delle grandi favorite della Champions?
—«Il City di questo periodo lascia qualche perplessità, ha ancora qualità tecnica ma più muscolarità e meno genialità. Il Real Madrid ha un fenomeno che si chiama Bellingham, giocatore di un altro mondo: uno di 20 anni che si impone così a Madrid, conoscendo la piazza e il peso della maglia, è fuori dall’ordinario. L’Inter se la gioca, ma credo che queste due abbiano ancora qualcosa in più. Meglio prenderle più avanti possibile in Champions. Come l’Arsenal, che sta crescendo: l’altro giorno contro il Brighton mi ha impressionato, è una squadra che ha un buon equilibrio. Ma le squadre inglesi arrivano cotte alle finali, lo so per esperienza».
Quindi l’Inter può arrivare in fondo?
—«Sì. Dipende se lo vuole l’allenatore. Con la rosa che ha Inzaghi può arrivare a essere competitivo. Se vuole essere competitivo...».
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