Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato del derby di ieri sera tra Inter e Milan
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato del derby di ieri sera tra Inter e Milan:
Andiamo per gradi, analizzando i momenti della partita.
«Iniziamo dal dire che è stato un bel derby, equilibrato, “lottato” e divertente, seppur con qualche errore da ambo le parti. I rossoneri sono partiti meglio e hanno trovato il vantaggio con Pulisic, ma dopo il pareggio di Dimarco hanno dovuto soffrire parecchio sino all’intervallo e ci è voluto un pizzico di fortuna, oltre a una super parata di Maignan su Thuram, per non andare sotto. Ecco, quel quarto d’ora abbondante è stato l’unico di marca Inter nei 90’, quando ci si poteva invece aspettare che anche nella ripresa i nerazzurri ripartissero alla grande, provando a fare la partita. Non è successo, anzi se ci limitiamo alle occasioni da gol l’1-2 va quasi stretto al Milan e non a caso Sommer è stato tra i migliori».
Quale è stata la chiave di volta della gara?
«La poca qualità dell’Inter nel secondo tempo. E fa scalpore dirlo, perché la forza dei campioni d’Italia sta proprio nella qualità del centrocampo, che è di gran lunga il migliore della nostra Serie A. Inzaghi, poi, ha deciso di cambiare in blocco i tre della mediana nel giro di pochi minuti. Fuori prima Calhanoglu e Mkhitaryan, poi Barella. Una mossa che non mi ha convinto per nulla».
Forse l’Inter era anche un po’ scarica dopo la trasferta di Manchester.
«A livello fisico il Milan si è fatto preferire, è evidente. E forse le sostituzioni di Inzaghi sono dipese anche da questa considerazione, che dal campo potrebbe essere addirittura più lampante. Ma ripeto, da osservatore esterno mi lasciano un po’ così. Soprattutto farli tutti assieme nel giro di una manciata di minuti. Quando cambi così tanto all’improvviso, perdi sempre qualcosa. E l’Inter, infatti, poi ha faticato più di prima».
Sponda Inter: fa effetto vedere Lautaro ancora a zero gol stagionali.
«Credo non sia ancora lui a livello fisico. Ha vissuto una stagione lunga e stancante, è ripartito dopo gli altri e non mi pare al top. Però il suo lavoro lo fa sempre, gol o non gol».