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Capello: “Italia? Mi è scappata una lacrima. Futuro? Bastoni dà garanzie”

Marco Astori

Le parole del tecnico: "È solo il primo passo, la prima pietra: questo gruppo è forte, ha un tecnico che in poco tempo ha creato una squadra vera"

Intervenuto ai microfoni de Il Mattino, Fabio Capello, ex allenatore, ha parlato così della vittoria dell'Italia agli Europei: «È solo il primo passo, la prima pietra: questo gruppo è forte, ha un tecnico che in poco tempo ha creato una squadra vera, a volte si fa fatica a credere che sia una Nazionale per come gioca. E il Mondiale di Doha è tra poco più di un anno. È vero, mi è scappata una lacrima. Un Europeo che abbiamo conquistato con merito, giocando con baldanza ed entusiasmo. E non c'è nulla di male a emozionarsi».

Lei era ottimista fin dall'inizio. Ma forse non credeva neppure lei alla vittoria finale.

«Mi è bastata poco per capire che c'erano le condizioni ideali. Sa quando mi è scattata la scintilla? Nel vedere la serenità di chi subentrava nelle sostituzioni e la calma di chi usciva. Mai una smorfia, mai la rabbia per non essere stati schierati dal primo minuto. Non ho visto uno sguardo offeso. E a me non sfuggono queste cose. Anche se uno non era stato scelto dall'inizio, dava il massimo. Un segnale che il gruppo c'era. Ed è lo spirito dell'Italia che ha creato Mancini».

Il ct ha grandi meriti, ci sono pochi dubbi.

«Tantissimi. Non era semplice rialzarsi dopo l'eliminazione del 2018. Ora siamo sul trono più alto d'Europa e lo siamo con merito. E lo riconoscono tutti».

Beh, gli inglesi sono rossi per la rabbia.

«Erano convinti che anche se era una finale sarebbe stata una formalità contro l'Italia. Hanno dimenticato la loro storia, il fatto che quando giocano in casa vanno spesso in difficoltà, che appena sorgono dei piccoli problemi diventano per loro come dei macigni e che all'improvviso la maglia diventa pesante. Molto pesante. Non solo per i più giovani ma anche per i leader. E le pressioni non sono facile da saper gestire. Ieri mattina non c'era un programma tv che non parlasse di quella che per loro è stata una vera disfatta. Credo tra le più grandi delusioni calcistiche per loro. Erano certi che avrebbero vinto».

Certo, andare a Wembley, giocare a viso aperto e mettere sotto l'Inghilterra significa riscrivere la storia del calcio. Non trova?

«Da un certo momento in poi gli inglesi hanno iniziato a perdere tempo. Ma hanno iniziato a farlo troppo presto, quando era da poco passato la mezzora del primo tempo. Come si fa a credere che si possa gestire un gol di vantaggio così per tutto il tempo? Poi è uscito fuori il nostro possesso palla e loro giravano a vuoto senza riuscire a rubarcela. E così, anche dopo il pareggio è diventato difficile per loro e più facile per noi».

Noi, ovviamente, già sogniamo.

«L'Italia è praticamente fatta. Nella speranza che non ci siano infortuni soprattutto a centrocampo. Anche dietro c'è Bastoni che dà garanzie e poi ci sono tutti gli altri, compreso Insigne che ha mostrato tutta la sua qualità in questa vetrina europea».