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Capello: “Italia sei meglio di quanto visto con la Spagna. Guai a giocare per il pareggio”

Capello: “Italia sei meglio di quanto visto con la Spagna. Guai a giocare per il pareggio” - immagine 1
L'ex tecnico, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sfida con la Croazia decisiva per il passaggio agli ottavi
Andrea Della Sala Redattore 

L'ex tecnico Fabio Capello, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sfida con la Croazia decisiva per il passaggio agli ottavi

Azzurri, avete commesso degli errori contro la Spagna, ma è solo una partita. Fidatevi di me che ne ho viste tante in carriera: siete molto meglio di come siete sembrati contro Morata, Williams e Yamal. Indietro non si torna. Impariamo dagli errori commessi, però adesso sotto con la Croazia per chiudere al meglio il girone, conquistare il secondo posto e andare più avanti possibile all’Europeo.


Capello: “Italia sei meglio di quanto visto con la Spagna. Guai a giocare per il pareggio”- immagine 2

Luciano Spalletti, oltre che un grande allenatore, è un fine psicologo, in questi giorni avrà sicuramente toccato le corde giuste del gruppo e dei singoli. Prima della tattica, conta la testa. A maggiore ragione dopo una serata dura come quella vissuta a Gelsenkirchen. In questi casi c’è il giocatore che ha bisogno di una pacca sulla spalla o di una parola in più e quello che invece parla con gli occhi e con gli atteggiamenti e non ha bisogno di sentirsi dire nulla di più. Una volta esaminata la sconfitta contro la Spagna, l’importante è mettere da parte la paura e ripartire con lo spirito mostrato nel debutto contro l’Albania.

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Avanti Italia e guai a giocare per il pareggio, anche se sulla carta può bastare per passare il turno. Si va in campo per fare le cose al meglio. E vincere. I calcoli si faranno eventualmente nei minuti di recupero, quando se non si può trionfare allora non bisogna perdere. Ma prima ci saranno novanta minuti da giocare senza trattenersi per evitare sul nascere il rischio inconscio di fare tutto a metà. Serviranno almeno tre cose per battere Modric e compagni: coraggio, intensità e verticalità.

 

 

 

 

 

 

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