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Quindi presterebbe particolare attenzione alle fasce?
"Anche in mezzo: se Luis Alberto e Felipe Anderson sono in serata, hanno la stessa grande qualità dei centrocampisti nerazzurri. E già lo scorso anno hanno fatto male. Poi, occhio a Pedro se entra: lui sa cambiare i match".
Certo, se la sfida si decide in mezzo, Inzaghi ha le armi per spuntarla.
"L’Inter oggi ha un centrocampo straordinario, Calhanoglu è il perno attorno al quale gira tutto: velocità di pensiero e qualità nelle giocate. E poi come si inseriscono Barella e Mkhitaryan lo fanno in pochi in Europa. Nel calcio di oggi si vince così, con qualità e velocità".
Pensa che la pressione per la possibile fuga possa essere un limite in un campo dove l’Inter di Inzaghi ha sempre faticato?
"Calma, per prima cosa nello spogliatoio dire: “siamo i vice campioni d’Europa, siamo la squadra più forte e dobbiamo farglielo capire subito, mettendo in mostra la nostra qualità tecnica e tattica”. Oggi l’Inter ha la personalità e la qualità per giocare partite così senza pressione, con umiltà ma anche grande consapevolezza nei propri mezzi".
Quindi qual è il messaggio che manderebbe ai suoi ragazzi per caricarli ulteriormente?
"Intanto il messaggio sull’importanza di questa gara è già stato mandato con il turnover visto in Champions. Hanno riposato giocatori fondamentali per questa squadra proprio in ottica della sfida dell’Olimpico. Quindi spingerei molto su questo aspetto: questa partita va affrontata come fosse una finale, da vincere a tutti i costi. Sarebbe fondamentale staccare la Juve".
Dove può soffrire maggiormente la Lazio?
"L’Inter non deve avere fretta e non deve irretirsi davanti al palleggio prolungato biancoceleste. Deve rimanere compatta, aggredire di squadra ed essere pronta a ribaltare l’azione velocemente. Alla Lazio manca un giocatore importante in difesa come Romagnoli e potrebbe essere in difficoltà. Va sfruttato ogni fattore e va allargata la loro difesa a 4".
E se fosse Inzaghi, visto che Immobile è diventato grande “grazie a lei” alla Lazio, penserebbe a una marcatura speciale?
"Prima dell’inizio della partita andrei a parlare un’ultima volta con Acerbi e mi raccomanderei: “Francesco, lo conosci meglio di tutti, ci hai giocato insieme: non diamogli profondità e quando siamo in area di rigore, andiamo in marcatura a uomo come si faceva un tempo”. A Immobile non va lasciato lo spazio per colpire".
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