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Capello: “Inter, niente esperimenti: con la Lazio come una finale. Occhio a…”

L'ex allenatore ha parlato dei nerazzurri alla vigilia della sfida contro la Lazio, posticipo della 16ª giornata di Serie A

La chance per la mini fuga. Per l'Inter la sfida dell'Olimpico contro la Lazio rappresenta una ghiotta occasione per allungare sulla Juventus, reduce dal pari contro il Genoa a Marassi.

Fabio Capello ha analizzato la sfida di questa sera ai microfoni de' La Gazzetta dello Sport dal punto di vista dei nerazzurri.

Qual è la cosa principale da fare questa stasera?

"Intanto far giocare la formazione migliore, senza fare esperimenti come successo in altre occasioni. Chi sta bene deve giocare, è una partita troppo importante da provare a vincere: bisogna mettere in campo tutta la qualità che ha l’Inter e mostrando da subito la voglia di portare a casa il risultato".

Quali sono i pericoli principali per l’Inter?

"Fossi in Inzaghi, mi preoccuperei del loro palleggio di qualità quando si va in pressione. L’Inter deve stare attenta a non scoprirsi, a non concedere spazio per le ripartenze: la Lazio ha giocatori veloci e molto abili in campo aperto, quindi bisogna attaccare con intelligenza, restare sempre ben posizionati, corti e aggressivi. Non permettere a Lazzari di ribaltare l’azione a destra, alle spalle di Dimarco, e evitare gli uno contro uno di Zaccagni dalla parte opposta".


Quindi presterebbe particolare attenzione alle fasce?

"Anche in mezzo: se Luis Alberto e Felipe Anderson sono in serata, hanno la stessa grande qualità dei centrocampisti nerazzurri. E già lo scorso anno hanno fatto male. Poi, occhio a Pedro se entra: lui sa cambiare i match".

Certo, se la sfida si decide in mezzo, Inzaghi ha le armi per spuntarla.

"L’Inter oggi ha un centrocampo straordinario, Calhanoglu è il perno attorno al quale gira tutto: velocità di pensiero e qualità nelle giocate. E poi come si inseriscono Barella e Mkhitaryan lo fanno in pochi in Europa. Nel calcio di oggi si vince così, con qualità e velocità".

Pensa che la pressione per la possibile fuga possa essere un limite in un campo dove l’Inter di Inzaghi ha sempre faticato?

"Calma, per prima cosa nello spogliatoio dire: “siamo i vice campioni d’Europa, siamo la squadra più forte e dobbiamo farglielo capire subito, mettendo in mostra la nostra qualità tecnica e tattica”. Oggi l’Inter ha la personalità e la qualità per giocare partite così senza pressione, con umiltà ma anche grande consapevolezza nei propri mezzi".

Quindi qual è il messaggio che manderebbe ai suoi ragazzi per caricarli ulteriormente?

"Intanto il messaggio sull’importanza di questa gara è già stato mandato con il turnover visto in Champions. Hanno riposato giocatori fondamentali per questa squadra proprio in ottica della sfida dell’Olimpico. Quindi spingerei molto su questo aspetto: questa partita va affrontata come fosse una finale, da vincere a tutti i costi. Sarebbe fondamentale staccare la Juve".

Dove può soffrire maggiormente la Lazio?

"L’Inter non deve avere fretta e non deve irretirsi davanti al palleggio prolungato biancoceleste. Deve rimanere compatta, aggredire di squadra ed essere pronta a ribaltare l’azione velocemente. Alla Lazio manca un giocatore importante in difesa come Romagnoli e potrebbe essere in difficoltà. Va sfruttato ogni fattore e va allargata la loro difesa a 4".

E se fosse Inzaghi, visto che Immobile è diventato grande “grazie a lei” alla Lazio, penserebbe a una marcatura speciale?

"Prima dell’inizio della partita andrei a parlare un’ultima volta con Acerbi e mi raccomanderei: “Francesco, lo conosci meglio di tutti, ci hai giocato insieme: non diamogli profondità e quando siamo in area di rigore, andiamo in marcatura a uomo come si faceva un tempo”. A Immobile non va lasciato lo spazio per colpire".


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