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Fabio Capello ne è convinto. Napoli e Milan si giocano già un pezzetto di scudetto nella sfida di domenica al San Paolo. Perché con Juve e Inter che continuano a zoppicare, azzurri e rossoneri hanno una grossa occasione. Questo uno stralcio della lunga intervista concessa dall'ex allenatore ai microfoni del Corriere dello Sport: "Napoli-Milan sfida scudetto? La definizione ci sta tutta. Perché poi nel conteggio finale anche questi punti conteranno. Partite del genere aiutano a scoprire se stessi, a capire dove sia possibile arrivare, quali margini di miglioramento esistano ed eventualmente anche su quali limiti dover lavorare. Siamo nella fase discendente del campionato, certo abbiamo avuto delle sensazioni ma non si è ancora in condizione di stabilire quali siano i reali valori e stavolta invece con Napoli-Milan potremmo aggiungere ulteriori indizi alle nostre valutazioni. E anche Gattuso e Pioli, naturalmente, ne potranno sapere di più".
Lei come se l’aspetta?
«Bella, perché siamo al cospetto di due squadre che inseguono il risultato attraverso il gioco o anche quella che comunemente chiamiamo un’idea. Il Napoli ha la sua, il Milan ne ha un’altra, ma entrambe esprimono una propria identità. So che ci divertiremo, ne sono quasi convinto, e ritengo che questi novanta minuti rientrino nella categoria delle sfide da non perdersi assolutamente».Anche perché chi vince può approfittarne, chiunque sia, per dar corpo alle proprie fantasia.
«Ma pure perché, vista l’andatura della Juventus e dell’Inter, spargerebbe su di sé un pizzico di ulteriore autostima. Siamo in presenza di un campionato strano e stavolta è lecita qualsiasi opinione: può accadere di tutto, ci sono sei o sette club che sono destinati a rendere interessante la lotta. C’è un equilibrio e la differenza la fa l’ambizione. Napoli e Milan hanno l’occasione per valutare la propria e però hanno lo spessore per essere considerate tra le pretendenti al trono».
C’è, insomma, uno scudetto a disposizione di tanti.
«Il Covid-19 è una insidia, ahimè, imprevedibile e può togliere in ogni momento ad un allenatore giocatori di capitale importanza o anche semplicemente utili. Non sai mai quello che ti può succedere e non sei preparato a fronteggiare l’emergenza. Questa realtà favorisce l’incertezza e per me c’è un bel po’ di candidate al ruolo di campione d’Italia, Napoli e Milan incluse».
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