Intervistato da Il Messaggero, Fabio Capello ha parlato dell'eliminazione della Spagna. "Il Marocco mi è piaciuto perché mi ha dato l’impressione di una nazionale quadrata, attenta alla fase difensiva e rapida in quella d’attacco. Nelle sette partite di gestione del nuovo allenatore, Walid Regragui, ha subito solo un gol e non ha mai perso. E’ la quarta africana della storia a raggiungere i quarti. Ci sono diversi fattori che consigliano di prendere sul serio questo gruppo. Se devo indicare un nome, oltre a quelli risaputi di Ziyech e Hakimi, suggerisco quello di Amrabat. È fondamentale per l’equilibrio generale e grande corridore: leggo che ha percorso oltre quattordici chilometri contro la Spagna. Lo considero il Gattuso del Marocco".
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Adios Spagna
—«Io direi adios falso nueve. Credo che questo mondiale abbia certificato l’addio a questa for- mula. Può funzionare in alcuni casi e in alcuni contesti, ma non può diventare sistema. La figura del centravanti resta fondamentale».
Spagna eliminata ai rigori dopo oltre centoventi minuti di gioco in cui la Roja ha avuto il 77% di possesso palla
—«Qui si torna a un mio vecchio concetto: il possesso palla, quando non è sorretto dalla velocità, diventa stucchevole e improduttivo. Il calcio di Guardiola si è evoluto rispetto a dieci anni fa. E in ogni caso, vogliamo ricordare che quel Barcellona aveva fuoriclasse come Messi e Iniesta da aggiungere a quel copione?».
Anche il concetto del possesso palla esce quindi ridimensionato da questo mondiale?
—«Non si può più pensare al possesso per linee orizzontali o palla indietro. Bisogna gestire in velocità e verticalizzando. Aggiungo un particolare: questo mondiale boccia anche il coinvolgimento eccessivo dei portieri. Non hanno la rapidità di movimento degli altri giocatori e si rischia».
(Il Messaggero)
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