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Capello-Russia: guerra totale. Gli stipendi arretrati ammontano a…

Alessandro De Felice

Non c’è più traccia di amore tra Fabio Capello e i russi che lo avevano voluto alla guida della loro Nazionale, ormai è solo una questione di soldi e di ripicche. Vero è che le cifre fanno paura: 9 milioni di euro in stipendi...

Non c'è più traccia di amore tra Fabio Capello e i russi che lo avevano voluto alla guida della loro Nazionale, ormai è solo una questione di soldi e di ripicche. Vero è che le cifre fanno paura: 9 milioni di euro in stipendi arretrati, per il ct e per il suo collaboratore Oreste Cinquini, che non ricevono più un rublo dal maggio 2014, alla vigilia della fallimentare spedizione in Brasile. È proprio la grande delusione dei Mondiali (nessuna vittoria ed eliminazione al primo turno) la vera ragione di questa surreale storia di fondi scomparsi e spettanze non pagate. La Federazione spera di poter vincere una battaglia di nervi col friulano strappandogli qualche compromesso e qualche sconto. Calcolo azzardato perché Capello, in questo genere di cose è notoriamente imbattibile. Continua a tacere e medita mosse legali. Una in particolare fa paura a chi tiene la cassa del calcio russo: Capello potrebbe chiedere alla Fifa l’annullamento del contratto per inadempienza, sommando così al credito accumulato una penale da 25 milioni di euro. Il primo segnale lo ha dato Michel Platini, in visita proprio ieri a Mosca, che ha rimproverato la federazione russa per il disastro di immagine, doppiamente grave per un paese che si prepara a ospitare i Mondiali nel 2018.