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Il suo talento sta emergendo in maniera sempre più limpida, facendo felice sia il Monza, squadra nella quale milita attualmente, sia l'Inter, club che detiene il suo cartellino: Valentin Carboni è uno dei giovani in rampa di lancio del campionato italiano e non solo, e il suo nome continua a circolare con insistenza. A tal proposito è intervenuto ai microfoni di TV Play Luca Nigriello, procuratore sportivo e agente FIFA, che conosce il gioiellino classe 2005 fin dai tempi dell'Argentina:
"Ho visto Valentin Carboni la prima volta a 11/12 anni, è stato un amore a prima vista. Conosco molto bene il padre Ezequiel, sono diventato amico di famiglia e quando sono a Milano spesso sono ospite da loro. È un rapporto importante che abbiamo e ci vogliamo bene. La peculiarità della famiglia è che sono tutti amanti del calcio e conoscono molto bene questo sport. Quando già erano con me, eravamo a a vedere una partita del Lanus e Valentin già mi parlava di tattica, ha questa caratteristica è un predestinato. Quando l'ho scoperto me ne sono accorto subito. Anche Franco è un buon giocatore, purtroppo non sta avendo grandi opportunità ma è un gran terzino".
"Per me Valentin potrebbe anche fare la mezz'ala, ha gamba penso che sia uno dei prossimi top giocatori al mondo. L'ho visto quando giocavano nei Pulcini del San Lorenzo, faceva il centrocampista e avanzava verso la porta come un trequartista. Quando l'ho portato a Catania che c'era Lo Monaco, ricordo che eravamo io e il papà: quando vide il video all'inizio era scettico, poi si è sciolto e parlavamo del ruolo e già si pensava che poteva essere una grande mezz'ala. Può diventare un giocatore da 100 milioni e da Real Madrid".
"Conosco il suo carattere e il DNA della sua famiglia, aveva una mentalità da campione fin da piccolo. Non sono esagerati i paragoni, è un ragazzo introverso, non parla tanto e non usa molto i social perché pensa solo al calcio che è la sua vita. Non è esaltato, è un ragazzo per bene, pulito e intelligente sapendo quello che diventerà. Prima di portare Valentin al Catania, dove ho approfittato che il papà aveva giocato lì, l'avevo proposto anche al Napoli che però ha bocciato l'idea di portare tutta la famiglia in Italia perché non è facile strapparli dall'Argentina. Ho parlato anche col Milan ma alla fine l'Inter è stata quella che ha accelerato le cose e ha preso il ragazzo".
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