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Caressa: “Ecco cosa porta Mancini. E c’è un retroscena sull’affare: Ausilio infatti…”

Dario Di Noi

Nel corso del Mancini-Day, il giornalista Sky Fabio Caressa si è esposto molto sull’argomento del giorno, dando un suo giudizio personale all’operazione Mancio e rivelando una piccola indiscrezione legata a questi giorni turbolenti....

Nel corso del Mancini-Day, il giornalista Sky Fabio Caressa si è esposto molto sull'argomento del giorno, dando un suo giudizio personale all'operazione Mancio e rivelando una piccola indiscrezione legata a questi giorni turbolenti. Ecco le sue parole: "Quella dell’Inter è stata una grande idea. Da questo punto di vista, io credo che l’Inter riporterà un sacco di gente allo stadio, addirittura stanno facendo nuovi abbonamenti. Tutti gli amici interisti che ho sentito parlano di un ritrovato entusiasmo e tornano ad aspettare con ansia le partite dell’Inter. Allo stadio c’erano 20.000 persone, assurdo, non si poteva andare avanti così. Un’azienda che deve rilanciarsi non può stare attenta ad un investimento così, perché questo è un investimento che ti permette di recuperare in pubblico, in appeal della squadra, in brand, in marketing. Con l’entusiasmo si vendono più magliette, e dal punto di vista tecnico si possono rivalutare i giocatori. Basta un giocatore rivalutato e cambiano le situazioni: se Guarin tornasse sui 25 milioni di euro, è fatta. In questo momento Thohir ha capito che era necessario un investimento, credo che abbia anche fatto qualche passo all’Uefa per capire se lo poteva fare. Tra l’altro costa meno investire su un allenatore che su 6 giocatori".

"Mi risulta anche un piccola indiscrezione sulla faccenda: su questo fatto che Mancini pensasse di non tornare, c’è una grande verità. Perché lui non pensava di tornare, ma allo stesso tempo nemmeno l’Inter pensava che lui avrebbe accettato. Io so che prima di contattarlo giovedì, l’Inter voleva già andare su di lui, ma aveva come una leggera forma di resistenza psicologica dovuta al fatto che Ausilio non fosse tanto convinto che Mancini potesse accettare di prendere una squadra in corsa con questi problemi. Mi risulta che sia stato fatto un giro di telefonate tra gli amici intimi di Mancini per capire che aria tirasse. L’aria che tirava era buona, e allora sono andati dritti a chiudere l’affare".