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"Ma nel breafing prima di andare a fare le interviste si poteva parlare. E i toni sono stati sbagliati ma lì c'era un motivo. Ha voluto fare come Mourinho, cioè creare il nemico fuori dalla porta per compattare il gruppo. Tanto è vero che ha visto che non ha funzionato e ha attaccato parte del gruppo. Non so se questa modalità di comunicazione aggressiva possa funzionare perché non è tanto da Fonseca. Così acquisisce credibilità?", aggiunge Caressa.
"Il vero problema è l'incapacità di gestire determinati giocatori come Theo, Leao, Tomori, Calabria. In una grande squadra, la tattica non è la cosa più importante ma la gestione dei giocatori", aggiunge Zazzaroni. Caressa chiosa così: "Al Milan adesso manca un referente, un leader. Chi è il leader vero della squadra anche fuori dal campo? Forse Pulisic ma è americano, manca proprio questa cosa. Poteva esserlo Calabria, per Costacurta è Gabbia"
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