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Caressa: “Spalletti-Roma, ecco dove ha sbagliato. Inter? È un bravo tecnico ma deve…”

Il giornalista è intervenuto negli studi di Sky Sport 24 ed ha parlato di Luciano Spalletti.

Simona Castellano

Fabio Caressa è intervenuto negli studi di Sky Sport 24 ed ha parlato di Luciano Spalletti.

Queste le sue parole: "I fischi a Spalletti sono giusti? No. Spalletti ha fatto un grande lavoro in un anno e mezzo, ha lavorato per la Roma e per la squadra, ha garantito copertura economica sicura con il secondo posto, facendo una rimonta pazzesca. Secondo lui è stato messo davanti il futuro di Totti al bene della squadra. Non ha mai considerato però una cosa molto importante, cioè che questa città il giocatore Totti lo ha amato molto più di quanto si possa capire fuori dalla città, lo ha amato in una maniera filiale. Lo ha visto esordire a 16 anni e lo ha condotto a 40 anni con la fascia e lo ha amato come un figlio, lui si sente figlio di questa città che è la madre. In un rapporto madre-figlio non puoi mettere in mezzo la razionalità, lui questo non l'ha capito. È arrivato alla Roma e gli avevano detto che Totti smetteva dopo sei mesi, ma in realtà è rimasto per un altro anno. Bisognava dire 'Cari amici di Totti non parlo finché lui non parlerà', Totti non avrebbe parlato e fine del discorso. Uno che parla di rigori sbagliati il giorno prima dell'addio ha del rancore dentro. Chi poteva intervenire? Certo non dagli USA, il presidente doveva essere più presente e venire nei momenti decisivi e dire chiaramente le cose. Non si può fare un discorso razionale su quello che è successo domenica. L'addio di Del Piero era diverso, era una squadra che salutava il suo giocatore, non era Roma che salutava suo figlio. Il limite di Spalletti è stato pensare che la sua finalità fosse Totti, è entrato nel loop che la gente gli volesse male per questa questione di Totti. Un dirigente deve staccarsi dalla parte emotiva, un buon dirigente è razionale, lui si è lasciato trasportare dall'emotività in questa questione. Farà bene all'Inter? Tante squadre lo vogliono, se si scrollerà di dosso quest'ansia paranoica che tutti sono contro di lui andrà benissimo, è un grande allenatore, non c'è dubbio. Va via perché alla fine pensa che è stato lasciato da solo in questa battaglia, prendendosi tutti i fischi. Lui ha toccato il figlio e il figlio non si tocca, era anche più importante del risultato domenica, se lui dice 'Non me lo merito' ha pienamente ragione. Pensare che Totti è un limite della squadra e dire che ci sono i laziali a fare le interviste vuol dire che hai un limite e rosichi. Se c'è una cosa che non puoi fare a Roma è rosicare, più rosichi, più la città si accanisce. Lui in questo ha sbagliato, ma è stato lasciato da solo, qualcun altro doveva prendersi la responsabilità. Roma? Non deve vendere Nainggolan e non deve cedere giocatori alle squadre che lottano con lei, se continua a fare così non vincerà mai". 

(Fonte: Sky Sport 24)