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SS24
Nei giorni scorsi la famiglia Moratti ha ritirato il premio 'Ambrogino d'Oro' per l'impegno con InterCampus. Il progetto che permette a tanti bambini nel mondo, specie quelli che vivono nelle zone più povere, di avere un sostegno economica, di avere una guida e giocare con la maglia nerazzurra. A Skysport, Carlotta Moratti- figlia dell'ex presidente Massimo - ha parlato delle attività del progetto che porta il nome del club nerazzurro.
-Che effetto fa sentire parlare delle questioni di campo dell'Inter di oggi?
Bellissimo, l'Inter è sempre qualcosa di molto emozionante, continuiamo a seguirla con grande emozione.
-Inter Campus ha il cordone ombelicale legato con il club, come si lavora sul campo?
Per fortuna o purtroppo l'impegno di Inter Campus non finisce mai. Nel senso che andiamo sul campo ad aiutare bambini che vivono situazioni di disagio. Siamo presenti in 30 Paesi: aiutiamo bambini che vivono negli orfanotrofi in Romania, piuttosto che nell'Est Europa, i bimbi delle favelas, o bambini che fanno difficoltà ad integrarsi per motivi religiosi o culturali o integrazioni di genere. Sono bambini che hanno bisogno di protezione: cerchiamo di avvicinarci a questi bambini con un progetto educativo, sportivo, lo facciamo con il calcio. Proponiamo loro questo progetto e cerchiamo di restituire loro il diritto al gioco. Questo progetto può finire solo quando finirà il disagio di questi bambini. Ma sono problemi di non facile soluzione, anzi, negli ultimi due anni i problemi sono solo peggiorati. Il nostro impegno è costante ed è bellissimo dedicarci a questo lavoro.
-Qual è il Paese che l'ha colpita di più guardando alle varie situazioni?
Ho avuto la fortuna di vedere diversi Paesi e mi sembrerebbe fare un torto scegliere una situazione piuttosto che un'altra. Perché si tratta di bambini. Ci sono situazioni che colpiscono di più. Noi cerchiamo di restituire il sorriso ai bambini. Nell'Est Europa ho visto bimbi che non riuscivano a sorridere. Nonostante in altri Paesi ho visto situazioni difficili, questi bambini hanno bisogno che li faccia sentire parte di una famiglia.
-L'argomento Inter è sempre presente nella famiglia Moratti?
Sì, assolutamente. Sarebbe impossibile. Seguiamo, ci piace parlarne. Era più facile seguirla prima l'Inter perché faceva parte delle attività quotidiane, ma anche adesso sì, assolutamente.
-Come si può essere utili per il progetto Inter Campus?
Grazie intanto per l'invito di oggi. Estendiamo l'invito alle altre società dello sport. Quella di Inter Campus è un'idea semplice: sarebbe bellissimo non essere gli unici a fare questo progetto, non abbiamo nessuna esclusiva sul brevetto da tenere. Sarebbe bello collaborare anche con altre squadre per portare avanti questa iniziativa per i bimbi.
(Fonte: SS24)
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