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Carminati: “Grande sfida per noi preparatori. Ecco la differenza tra questo stop e le vacanze”

Daniele Vitiello

L'intervista concessa dall'ex preparatore atletico dell'Inter a proposito della ripresa degli allenamenti e dei campionati

Ivan Carminati, ex preparatore atletico dell'Inter, in una intervista concessa a La Stampa ha parlato della ripresa degli allenamenti e le insidie che potrebbero presentarsi dopo questo lungo stop per gli atleti.

Carminati, è fattibile rimettere in condizione un calciatore dopo questi due mesi di allenamenti in casa?

«Di impossibile non c'è niente. Ma parlando con i miei colleghi ci siamo resi conto che non è mai esistito qualcosa di simile, perché nelle vacanze estive, che durano 40 giorni, c’è la spiaggia, si può giocare a tennis e ci si muove molto di più. Qui invece la maggioranza dei calciatori poteva fare solo cyclette. E i più fortunati correre su un tapis-roulant. Sarà opportuno dividere la squadra a gruppi per separare chi ha potuto lavorare di più e chi meno nelle rispettive abitazioni».

Quale deve essere l’approccio?

«Sicuramente partire con carichi di lavoro graduali per evitare gli infortuni. Perdere adesso un giocatore, in un campionato da finire con partite ogni 3 giorni in un lasso di tempo ridotto, significherebbe perderlo per tutta la stagione.

Che cosa pensa dei cinque cambi?

«Sono d’accordo con l'introduzione di un maggior numero di cambi, per distribuire di più le fatiche. E credo che saranno favorite le squadre abituate a giocare le coppe europee, con impegni infrasettimanali, abituate a ricaricare testa e gambe in pochi giorni».

Quali sono gli infortuni da prevenire?

«Bisognerà stare attenti a ogni situazione, a muscoli e articolazioni. Ma soprattutto ai tendini d’Achille, sollecitati dai cambi di direzione e dagli scatti, con accelerazioni, frenate e ripartenze. Il calcio in partita è fatto soprattutto di questi movimenti. Ma è proprio quello che è mancato negli ultimi due mesi agli atleti, costretti in casa o da qualche giorno soltanto alle prese con le sedute individuali».

Che partite sarà possibile vedere alla ripresa?

«I calciatori non si risparmieranno. Non limiteranno lanci lunghi e tiri dalla distanza. In partita si torna bambini. Ma non so fino a che punto rivedremo i ritmi delle ultime gare ufficiali di febbraio e marzo. Sarà una grande sfida per noi preparatori. Anche se nessuno avrebbe voluto affrontarla»