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Carnevali: “Berardi non si muove più. Infastidito dal comportamento della Juve. C’era…”

Duro il commento del dirigente del Sassuolo sulla trattativa, ormai saltata, con la Juventus per Berardi

Domenico Berardi è ufficialmente fuori dal mercato. Una decisione irrevocabile, che Giovanni Carnevali stesso motiva intervistato dalla Gazzetta dello Sport. "C’era un principio di trattativa, la Juve aveva mostrato interesse per il nostro giocatore e il Sassuolo aveva aperto alla cessione di Berardi una decina di giorni fa anche perché Domenico aveva espresso il suo gradimento all’operazione".

Poi cos’è successo? Non avete trovato un accordo sul prezzo?

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«No, la realtà è che non mi è arrivata nessuna proposta ufficiale. Quando la Juve ci ha chiesto Berardi per la prima volta, abbiamo solo abbozzato un discorso economico. Il Sassuolo ha chiarito che la valutazione del giocatore era superiore ai 30 milioni, ma da parte nostra c’era la disponibilità ad ascoltare un’offerta della Juve e a trovare insieme la cifra giusta e la formula che potesse soddisfare entrambi i club. Ci tenevamo ad accontentare Berardi, a cui siamo molto affezionati, però non potevamo trascurare le esigenze della nostra società e quindi avevo specificato alla Juve che non avremmo accettato l’inserimento di calciatori nella trattativa perché abbiamo già cambiato tanto. Pensavo che avremmo comunque trovato una soluzione e infatti il Sassuolo aveva anche individuato il sostituto (Dodi Lukebakio, esterno belga dell’Hertha Berlino, ndr ) da inserire nella rosa».

E allora perché avete interrotto la trattativa?

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«Il Sassuolo aveva indicato una data precisa entro la quale bisognava chiudere: il 17 agosto. Perché quel giorno scadeva la nostra possibilità di acquistare il sostituto di Berardi. A Giuntoli e ai procuratori di Domenico ho detto io in modo chiaro che non avremmo potuto superare quella data. Ma Giuntoli non si è più fatto sentire. In pratica, non mi è arrivata nessuna proposta ufficiale della Juve. Per carità, capisco che possano aver fatto altre valutazioni e non voglio assolutamente entrare nel merito delle loro operazioni di mercato. E’ giusto che ognuno faccia ciò che vuole. Però adesso il Sassuolo toglie Berardi dal mercato».

E’ infastidito dal comportamento della Juve?

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«Certo. Sono molto infastidito perché da parte nostra c’è sempre stata apertura e disponibilità. Noi condividiamo abitualmente con i nostri giocatori le proposte che ci arrivano e cerchiamo di accontentarli, ovviamente senza trascurare le esigenze del club. E sarebbe stato meglio allora parlare prima con il Sassuolo e dopo con i procuratori di Berardi».


Ipotizziamo che Giuntoli legga quest’intervista, si cosparga il capo di cenere e le telefoni oggi presentandole l’offerta giusta. Lei come risponde?

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«Gli dico di no. Noi abbiamo accettato che Berardi avesse trovato un accordo con la Juve e da dieci giorni Domenico si allena a parte perché destinato alla cessione. Non ha giocato in Coppa Italia, non giocherà al debutto in Serie A con l’Atalanta, ma adesso è giusto che il Sassuolo cominci a pensare ai propri interessi. Per noi Berardi è fondamentale: il nostro campionato inizia domani, non c’è più tempo per sostituirlo adeguatamente. La forza del Sassuolo è la programmazione, non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno, ma le tempistiche sono fondamentali e adesso da parte mia non c’è la disponibilità a riaprire la trattativa. Giuntoli e i procuratori non possono non aver capito che avrei ragionato su tutto, ma che sulla tempistica ero tassativo. Avevo mostrato grande comprensione nell’affrontare il tema della cessione di Berardi ad agosto inoltrato, ma oltre il 17 non si poteva proprio andare».

E se fosse Berardi a impuntarsi pretendendo la cessione?

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«Lo farei ragionare, gli spiegherei la situazione. Domenico è molto affezionato al Sassuolo, anche l’anno scorso gli era arrivata un’offerta importante e per lui poteva anche essere l’ultima occasione per andare in un grande club. E invece quest’estate si è materializzata la possibilità di andare alla Juve. Adesso, però, non ci sono più le condizioni. Berardi è un ragazzo sensibile e intelligente, lo capirà. A malincuore abbiamo dovuto prendere questa decisione».

(Gazzetta dello Sport)


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