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"Al momento per Locatelli abbiamo ricevuto solo richieste dall'estero. Confermo che con la Juventus ci vedremo nei prossimi giorni per parlare credo di Locatelli ma anche di giovani, nostri e loro".
Così - intervenendo alla trasmissione 'Barba e Capelli' dell'emittente regionale Trc - il direttore generale e amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha parlato di mercato e in particolare del futuro di Berardi, Locatelli e Raspadori, i tre nazionali del club neroverde. "Locatelli in questi anni a Sassuolo ha fatto progressi importanti soprattutto sull'aspetto caratteriale - ha raccontato -: lo prendemmo dal Milan per 12 milioni, cifra importante per il nostro club. La cosa più importante adesso è lasciarlo tranquillo, poi il futuro dipenderà molto anche dalle sue idee".
Altro giocatore, la cui valutazione sembra avvicinarsi ai 50 milioni, è Berardi. "L'intenzione del nostro compianto patron Giorgi Squinzi - ha proseguito Carnevali - era quella che Berardi diventasse una bandiera del Sassuolo. Domenico ha avuto ragione in passato a tenere duro davanti alla richieste di altri club, diventando oggi un giocatore importante della nostra nazionale. Non posso promettere che resterà da noi - ha sottolineato ancora -: non è una questione di denaro. Berardi è un ragazzo speciale, con idee molto chiare. Vuole continuare a divertirsi. La sua volontà sarà importante sia per la scelta del club dove andare tenendo conto anche chi lo allena. Per quanto riguarda Raspadori posso invece dire che per noi è incedibile. Non vogliamo privarci dei nostri giovani più importanti".
E oltre al calciomercato, Carnevali ha toccato anche il tasto delle polemiche legate al mondo dei procuratori. "Quello dei procuratori è uno dei problemi principali del nostro calcio - ha argomentato -: ci sono persone per bene e altre che non lo sono. Oggi si rischia di essere in mano a procuratori che fanno anche da intermediari con richieste assurde. Noi siamo tra quelli che non accettano certe condizioni. E' importante intervenire e mettere un freno - ha concluso il dirigente del Sassuolo - perché la situazione può prendere una brutta piega. Così si rischia di fare un danno enorme al nostro sistema".
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