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Casarin: “VAR adottata per disperazione, manca equilibrio con l’arbitro di campo”
Intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera, Paolo Casarin, ex arbitro, ha analizzato così gli ultimi episodi arbitrali molto discussi:
"La Var merita una riflessione seria, appassionata. È stata adottata per disperazione: l’arbitro in uno stadio di serie A, con tanta difficoltà di gestione tecnica, era l’unico a decidere da solo, e soprattutto subito, per dimostrare ai calciatori sicurezza tecnica. Nelle panchine delle due squadre abbondava la tecnologia, in tribuna stampa pure e perfino in tribuna d’onore. Di conseguenza anche i calciatori venivano informati degli errori degli arbitri con il risultato di caricarli di disistima verso il fischietto. Da qui alla Var il passo è stato breve e accettato dagli arbitri: era il pronto soccorso, si riducevano gli errori e crescevano, tra l’altro, i rigori per le squadre in trasferta. Una tecnologia che produceva un calcio meno ingiusto. Il primo protocollo Fifa proclamò (in sintesi): «la Var può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto”»"
"Riguarda il gol segnato/ non segnato, calcio di rigore/non calcio di rigore, espulsione diretta e scambio d’identità. La decisione iniziale dell’arbitro sarà modificata se il video dimostrerà che la decisione era un chiaro ed evidente errore; quella finale viene sempre presa dall’arbitro a conclusione della revisione. Ma chi è il Var? È un arbitro che ha finito la carriera o che ha interrotto il percorso per insufficienza tecnica. Un arbitro può passare dal campo all’analisi televisiva senza una preparazione specifica? Per cercare l’errore dell’arbitro deve osservare una quantità di posizioni e contatti in area? Non è che si trasforma in un ricercatore di falli a tutti costi? Non è che pensa di essere un nuovo arbitro con doti superiori? E si mette in competizione con l’arbitro in campo? E poi con i nuovi orientamenti sui falli, se un arbitro fischia poco (20 falli) significa che ha perso almeno 6-7 falli veri, e poi ci sono una decina di falli al 50% che saranno fischiati o dimenticati. Solo 25 sono falli veri. Ma il Var e l’arbitro la pensano uguale sui contatti? Perché è stata tolta l’involontarietà dei tocchi di mano? Tanti dubbi e tanto lavoro per ritrovare il buon arbitraggio. Forza".
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