Quando ripensa ai suoi personali ricordi, quali sono i momenti maggiormente salienti per lei?
«Quelli di intensa concentrazione che abbiamo vissuto. Ho iniziato l’Europeo nel 2000, ossia ben 24 anni fa, quando avevo 18 anni. Da lì c’è stata una crescita incredibile, passo dopo passo sono riuscito ad alzare il mio livello. Poi sono stato molto fortunato a vincere due competizioni. Siamo stati capaci di rendere incredibilmente felici milioni di spagnoli».
Cosa pensa del Var?
«Credo che come ogni cosa debba evolversi, anche il VAR deve migliorare. Vorrei diventasse più veloce, con le immagini più chiare in modo che ci sia una possibile risoluzione per qualsiasi situazione. Non si può stare fermi dieci minuti per prendere una decisione. Penso che nel calcio il Var sia un elemento positivo. Alla fine si deve puntare su ciò che è giusto. La tecnologia è ora presente in ogni cosa, non solo nel calcio, ma esiste nella Nba e nel football americano, appartiene alla nostra vita quotidiana».
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