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Casini: “Calcio pronto alla sfida della sostenibilità. I presidenti rispondono con convinzione”

Il presidente della Lega Serie A ha parlato del cambiamento climatico, dell’iniziativa di Green&Blue e della sostenibilità nel calcio

Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini ha parlato del cambiamento climatico, dell’iniziativa di Green&Blue e della sostenibilità nel calcio sulle pagine di Repubblica:

cosa pensa della petizione di Green & Blue per far indossare ai capitani delle squadre una fascia dedicata al cambiamento climatico in occasione della Giornata della Terra il 22 aprile?

«È una petizione che condividiamo in pieno. Abbiamo subito accolto questo suggerimento lanciato dai capitani Calabria, Pessina e Berardi e da Alex Del Piero e quindi ci sarà la fascia da capitano che richiamerà i diversi colori delle gradazioni climatiche. Siamo grati alla petizione anche perché la Lega di Serie A è stata scelta dall’Uefa per un progetto pilota che deve portarci a realizzare tutti gli obiettivi di sostenibilità in vista del 2030».

In un ranking globale sulla sostenibilità l’Udinese è al quarto posto, il Milan nella top ten.

«Su alcuni temi della sostenibilità siamo eccellenti. I nostri stadi invece fanno fatica se parliamo di efficientamento energetico. Ma già da agosto abbiamo dettato linee sul risparmio dei consumi e stiamo aiutando il passaggio al led in tutti gli impianti. Tutti i presidenti stanno rispondendo con convinzione».

La grande occasione per rifarli è la candidatura agli Europei del 2032.

«Ha detto bene il ministro Abodi: sono cose da fare a prescindere dalla candidatura, che è un acceleratore, ma non può essere l’unico motivo per un intervento deciso».

Con quali risorse?

«Ci sono, ma chiaramente ne vanno trovate di più. Anche perché gli stadi, tranne quattro, sono di proprietà pubblica. Se però lo stadio è progettato per essere usato tutto l’anno e con autoproduzione di energia, gli investitori privati arrivano. C’è riuscita la Juventus, riconvertendo però il vecchio Delle Alpi. E Atalanta, Sassuolo e Udinese sono altri ottimi esempi».

C’è il tema dei trasporti per le trasferte: andrebbero incoraggiati i treni rispetto agli aerei.

«Non escludo che lo si possa fare in futuro, ma ricordiamoci che una squadra di Serie A ha esigenze di sicurezza per cui un volo spesso è una scelta obbligata».

Bisognerebbe spingere sull’economia circolare. E alcuni in Inghilterra hanno addirittura eliminato la carne dai menu.

«Da noi intanto serve un ristorante allo stadio e non sempre c’è… L’economia circolare è nella nostra strategia, possiamo immaginare forme di incentivazione».

Come in Germania dove la sostenibilità è fra i criteri di iscrizione al campionato?

«Sì. Per le infrastrutture stiamo elaborando proposte per la Federazione. Lo potremo fare anche per l’economia circolare».

Quanto sarebbe bella una finale di Coppa Italia a zero emissioni?

«Ci abbiamo pensato. Il contesto da cui si parte è fondamentale: dipende anche dalle infrastrutture con cui si arriva allo stadio. Non è facile in Italia, ma è un obiettivo. Una attenzione all’ambiente si vedrà già per la finale di quest’anno, il 24 maggio a Roma».