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Si sa, quando le cose vanno male anche i problemi minori vengono ingigantiti e da un sassolino si passa ad una montagna. E' vero anche che due indizi non fanno una prova, però in un caso hanno un peso non da ridere nel riconoscere il colpevole. E questo sembra essere il caso di Santon. Il terzino destro, rientrato dall'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per molto tempo, non è riuscito a ritrovare la fiducia in se stesso a causa di prestazioni non ai livelli da lui dimostrati prima dell'operazione al ginocchio, ma soprattutto a causa della scarsa stima nei suoi confronti da parte di Benitez. Il diciannovenne fino ad'ora è stato impiegato raramente da titolare e le poche volte è stato puntualmente sostituito. Anche nei momenti di difficoltà difensiva per le assenze contemporanee di Maicon e di Chivu, il tecnico spagnolo ha preferito al "bambino" prima Cordoba e poi Natalino, tutti segnali di una mancanza di fiducia che può solo minare il morale di un giovane che cerca di ritrovarsi. Recentemente Santon ha chiesto di andare via, cambiare aria per cercare di rivitalizzarsi e di smaltire le pressioni che lo stanno soffocando in quel della Pinetina. E' un giocatore che non sta bene, non tanto fisicamente quanto nella testa. Oggi l'ennesimo episodio; schierato fuori ruolo, mai nel centro del gioco, in certi momenti addirittura ignorato, è stato cambiato da Benitez ad inizio ripresa per lasciare il posto a Biabiany. Un cambio legittimo, sia in vista del Mondiale per Club, sia considerando la sua prestazione fin lì certamente non brillante, eppure il ragazzo l'ha presa male, molto male. Neanche un cenno verso la panchina, non una stretta di mano né una pacca sulla spalla, il terzino ha preso la via diretta che porta agli spogliatoi, un compartamento insolito per lui e che fa pensare.Nonostante Benitez smentisca e cerchi di evitare la tempesta bisogna porsi una domanda: che sia questa la goccia che fa traboccare il vaso? Certo è che ora si può parlare di caso Santon.
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