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Tra i 19 arrestati nell'inchiesta che ha azzerato i vertici delle Curve di Milan e Inter c'è chi ha fatto ricorso per chiedere la revoca della misura cautelare nei suoi confronti. Si tratta dell'imprenditore Gherardo Zaccagni che è finito ai domiciliari per "fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico". Lo scrive l'agenzia Ansa sottolineando i motivi per i quali l'uomo - che nei giorni scorsi si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Domenico Santoro - è finito nel mirino delle forze dell'ordine.
È accusato di aver versato per almeno due anni, come gestore di parcheggi dello stadio Meazza, ai capi ultrà dell'Inter, Boiocchi (l'uomo ucciso nel 2022) e Beretta (il suo braccio destro, ha ucciso Bellocco di recente) circa 4 mila euro al mese. A fare da intermediari nella gestione di questi affari era Giuseppe Caminiti, legato ai Calabrò. Nei prossimi giorni, dopo che i pm Storari e Ombra, depositeranno gli atti, i giudici del Riesame fisseranno la data dell'udienza per discutere l'istanza di Zaccagni.
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