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Caso Ultras, perché l’Inter e Inzaghi non hanno replicato alle parole di Spalletti

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
Il Corriere dello Sport di oggi fa chiarezza su quelle che sarebbero state le intenzioni del ct azzurro comprese anche dal club nerazzurro

Hanno fatto un po' discutere nella giornata di ieri le parole di Luciano Spalletti a proposito del caso ultras che sta riguardando Inter e Milan. In particolare, il commissario tecnico azzurro ha riportato la sua esperienza, da ex nerazzurro, spiegando di non aver mai avuto contatti con il tifo organizzato e che se qualcuno mai lo avesse chiamato, lui avrebbe 'saputo riattaccare'.

Quella che sembrava una stoccata a tutti gli effetti nei confronti di Simone Inzaghi, per il Corriere dello Sport non è altro che "una considerazione di carattere generale e non specifico". Soprattutto, pare, "Il ct non voleva creare un caso. Nemmeno contestare il tecnico nerazzurro con cui nella scorsa primavera aveva parlato a lungo dei giocatori che sarebbero poi stati convocati per l’Europeo".

Prosegue così il quotidiano: "Non c’erano intenzioni polemiche. E a ulteriore dimostrazione della serenità del clima ci sono i recenti e costruttivi legami in corso tra Figc e Inter. Il presidente Gravina, ad esempio, ha inserito il numero uno nerazzurro Marotta nella commissione dirigenziale che avrà il compito di allargare e semplificare le sinergie tra federazione e club (gli altri membri scelti per ora sono Giuntoli, Sartori e Marino: si devono ancora insediare e terranno i rapporti con Buffon, di fatto sulla strada per diventare ds della Nazionale).

Il presidente nerazzurro, inoltre, ha seguito molto da vicino l’Europeo azzurro ed era una presenza fissa nel ritiro di Iserlohn. E ancora l’ospitalità dell’Inter proprio nei confronti di Spalletti e dell’Italia: il 15 e 16 novembre prossimi, infatti, gli azzurri di rientro dal Belgio si alleneranno ad Appiano Gentile alla vigilia di Italia-Francia a San Siro (domenica 17 ore 20.45)".