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Cassano: “Ero pro-Inzaghi, ecco perché ho cambiato idea. Non venero certo chi…”

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Intervenuto in diretta su Viva El Futbol, Antonio Cassano, ex calciatore, ha commentato così la vittoria per 6-0 dell'Inter sulla Lazio
Marco Astori Redattore 

Intervenuto in diretta su Viva El Futbol, Antonio Cassano, ex calciatore, ha commentato così la vittoria per 6-0 dell'Inter sulla Lazio: "Ci sono due partite in una: 35 minuti in equilibrio e molto meglio la Lazio, se al posto di Noslin ci fossero stati Higuain e Benzema, la partita sarebbe cambiata. L'Inter voleva prenderli alti e ha rischiato un pochino fino al 35'. Poi l'errore clamoroso di Gigot e la partita è finita: l'Inter ha sbranato la Lazio. Ha avuto più qualità e idee, ha fatto calcio e una partita perfetta: ma l'ha fatto per 55 minuti, fino al 35esimo c'era solo ed esclusivamente una squadra che ha cercato di vincere la partita. Se Noslin fa 1-0 voglio vedere come si mette. Poi però l'Inter ha giocato meglio, ha fatto una partita di qualità e l'ha sbranata.

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Inzaghi? Io sono stato pro Inzaghi ma ora non posso esserlo. Voi mi dite che migliora i giocatori, ma io non la vedo così: uno dei migliori è De Vrij, che lui ha sempre abbandonato. Poi se uno ha la stampa buona viene coperto: fino a quando stava bene Acerbi non lo cagava mai De Vrij, che all'Europeo è stato uno dei migliori tre difensori. E' stato in disparte per tre anni, tre anni. Bastoni è buono nell'impostazione, ogni volta che gioca lontano dalla porta fa fatica: fa bene in Italia perché c'è da marcare poco e niente. Imposta bene ed è sempre la prima uscita in difesa. Dimarco è cresciuto molto con Inzaghi: con Juric giocava braccetto, mentre qui sta facendo benissimo. Dumfries e Darmian fanno il loro.


L'idea di Calhanoglu l'avevo detta quando era al Milan: poi lui ha avuto i coglioni di metterlo là. Non penso l'abbia scoperto. Mkhitaryan non penso possa scoprirlo. Barella? Voi avete un certo tipo di affetto calcistico, a me piace un tipo di giocatore diverso: spesso ho detto che è una pippa, oggi parlo un po' più pulito. E' un giocatore che in una squadra serve sempre: non mi fa impazzire, nel mio undici non lo metto mai perché non vedo in lui l'imbucata, la qualità e la personalità. E' un giocatore box to box, in Italia fa la differenza perché gioca con altri 17-18 forti. Ma sta facendo bene e ha fatto un gran gol.

Davanti Lautaro è tra i 5 attaccanti più forti al mondo: non penso lui l'abbia fatto migliorare. Lui sta facendo bene con l'Argentina, con l'Inter non so cos'è cambiato: lui è sempre una soluzione insieme a Calhanoglu. Su Thuram gli va dato merito. In questi anni io ho visto solo due miglioramenti: Thuram, che non pensavo potesse fare così bene, e Dimarco. Perché io devo venerare un allenatore che ha preso una rumba con una squadra meno forte in Champions? Col Lipsia non ha fatto una buona gara, con l'Arsenal è stato preso a pallonate. Poi vinci e in Italia si dimentica tutto. Col City è vero che ha fatto una buona partita, ma solo in contropiede. La domanda è: in Italia non posso fare i complimenti a una squadra troppo più forte da quattro anni. Nei primi due anni ha fatto un disastro, è un dato di fatto. Con quella squadra là sei obbligato a giocare bene e a vincere: il Milan era di gran lunga meno forte. In base a cosa viene venerato lui ed è andato via con gli insulti Pioli?

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Due anni fa il Napoli è partito senza sei titolari clamorosi, sono arrivati ragazzini e ha sventrato tutti: lì va dato merito a Spalletti. L'anno scorso Inzaghi ha vinto ma io non mi meraviglio: deve vincerne tre e quest'anno il quarto. Se vince, io non mi devo stupire: ha 20 giocatori uno più forte dell'altro ed è obbligato a vincere. Io non posso venerare chi ha vinto un campionato e due buttati al cesso: sta facendo buone partite in campionato e in Champions sta facendo male, non coi risultati, ma con le prestazioni. Non basteranno per la Champions, per il campionato sì: sono i più forti. Non posso venerare il suo lavoro, non lo vedo stratosferico: non ci sono plusvalenze clamorose e tre campionati vinti. Io vedo sempre una roba identica, 3-5-2, togli tizio e metti caio: ha cinque attaccanti, a centrocampo ha Zielinski che gioca ovunque. Non vedo i meriti di un allenatore che i primi due anni non ha fatto bene: in finale è passato con squadre meno forti, poteva uscire col Porto. Col City ha fatto una buona gara, Foden poteva fare il 2-0: è andato in finale eliminando squadre di gran lunga inferiori. Io non posso venerare chi non sta facendo un buon lavoro".

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