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Cassano: “Lobotka fenomeno, non Barella! Inzaghi? Il percorso sono 2 scudetti buttati”

Marco Astori Redattore 
Cassano: “Lobotka fenomeno, non Barella! Inzaghi? Il percorso sono 2 scudetti buttati” - immagine 1Cassano: “Lobotka fenomeno, non Barella! Inzaghi? Il percorso sono 2 scudetti buttati” - immagine 1
Su Viva El Futbol, Antonio Cassano, ex calciatore, ha commentato così la conquista da parte dell'Inter della semifinale di Champions League

Intervenuto in diretta su Viva El Futbol, Antonio Cassano, ex calciatore, ha commentato così la conquista da parte dell'Inter della semifinale di Champions League: "L'Inter del 2010 dava 10-0 a questa, era molto ma molto più forte: senza se e senza ma. Ma non negli 11, nei 15-16. Nessuno di questa squadra avrebbe mai giocato con quelli, erano troppo forti: grande personalità, c'era gente di qualità clamorosa, c'era qualcuno che era il migliore nel suo ruolo. C'è poco da discutere.

A me faceva più paura il Bayern del Barcellona, i tedeschi li vedevo più strutturati. Il Barcellona può fare un giochino: o dà 4 gol oppure rischia come col Dortmund. Giocare con loro che ti mettono i piedi sulla metà campo, devi sapere che faranno loro la partita: devi essere bravo a venir fuori dal primo pressing per fargli male. L'Inter in campionato? In questo momento doveva essere già finito: per quanto è più forte, doveva avere 10 punti sul Napoli. Ha buttato troppi punti al cesso facilmente.

Per me giocare a calcio vuol dire essere coraggiosi, avere la palla, creare tanto: io tutte queste cose nell'Inter non le vedo. Bastoni e Barella? Per me non sono quelli che fanno passare: se io calciatore devo incontrare Bastoni o Materazzi, voglio incontrare Bastoni tutta la vita, non sa fare il difensore e mancare. Per me non è un grande difensore come lo fanno passare. Tanti opinionisti e giornalisti vogliono far passare Barella come un giocatore eccelso, io non lo vedo: se devo paragonarlo a Stankovic, dico fermiamoci e non scherziamo. Per me sono due giocatori normali che non mi piacciono.

Quando io vedo giocare De Jong, Pedri, Rice, vedo una roba diversa: e posso dirne altri mille. Non vado a toccare dei totem, ma in Italia abbiamo un giocatore che è un fenomeno: Lobotka. Se io devo scegliere tra lui e Barella, tutta la vita Lobotka: è di un altro livello rispetto a Barella, a me non dà niente. I complimenti di Guardiola di due anni fa? Pep allenatore è una roba, se poi parla io non posso essere d'accordo con tutto quello che dice. Quello che dice per me è il vocabolario, ma riguardo al percorso di Inzaghi, io ricordo che l'Inter ha buttato al cesso due scudetti e la finale che ha raggiunto l'ha raggiunta perché se Onana non si inventa le parate di gomito va a casa. Poi ha beccato il Benfica e il Milan, sei più forte.


In finale è vero che la partita cambia se Lukaku segna, ma fino all'1-0 l'Inter è stata solo lì dietro. Me la ricordo benissimo. In tre anni Inzaghi ha buttato via due scudetti, l'Inter era la più forte: il secondo anno ha perso 12 partite. Il Napoli quell'anno ha mandato via sei titolari e ha giocato con tanti punti interrogativi: l'Inter ha perso 12 partite ed era la più forte, cosa devo dire? A marzo di quell'anno il buon Marotta, l'amico dei giornalisti, ha parlato con 2-3 allenatori perché voleva mandarlo via. Poi ha vinto un po' di partite, ha fatto la finale ed è cambiato tutto. Marotta sa di calcio? No, io lo conosco: il fenomeno è Ausilio, non parla e fa tanti acquisti".