"Ieri è arrivata una boccata d'ossigeno. C'è una data d'inizio e ci si può organizzare. Ma, al di là di questo, non ci sono significative novità. Il nodo principale, ossia la quarantena, resta lì. Se il Bologna avesse avuto un caso positivo, sarebbe dovuto andare in un ritiro blindato. Se questo dovesse succedere a inizio campionato, con queste norme il campionato non finirebbe. Se non si rimuove questo punto del protocollo, e si abbassa la quarantena a sette giorni, la Serie A rischia di aver bisogno di molto tempo per finire". Con queste parole l'ex medico della Nazionale e presidente dei medici di calcio italiani, Enrico Castellacci, ha commentato le recenti decisioni del calcio ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.
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Castellacci: “Le date di Coppa Italia? Un azzardo due partite cosi ravvicinate dopo lo stop”
Le dichiarazioni dell'ex medico della Nazionale a Radio Kiss Kiss
E sul far giocare semifinali e finali di Coppa Italia nel giro di cinque giorni dal 13 al 17 giugno conclude. "È un azzardo far giocare due partite ravvicinate dopo un periodo di stop così lungo".
(Adnkronos)
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