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Castellacci: “Medici non interpellati, responsabilità penale da rivedere. Perplessità sulla volontà…”

Alessandro De Felice

L'ex medico della Nazionale e presidente della Libera Associazione Medici Italiani del Calcio ha parlato al quotidiano Libero

"Molti colleghi della Serie B minacciano di dimettersi". Enrico Castellacci, presidente di L.A.M.I.C.A. (Libera Associazione Medici Italiani del Calcio), ha lanciato l'allarme in un'intervista rilasciata a Libero.

L’ex medico della Nazionale ha aggiunto: "Perché noi medici del calcio non siamo stati interpellati nella discussione? Non abbiamo un contratto depositato in Lega, siamo i soggetti più fragili e ci ritroviamo con la responsabilità penale in caso di un nuovo contagio. Non basta un’assicurazione a tutelarci. La questione va rivista perché il medico deve preservare la salute, non fare il vigile: deve controllare la sanificazione, i tamponi, non può controllare la logistica o evitare la fuga di un magazziniere dal ritiro. Anche i club devono essere responsabili. Il protocollo deve essere applicabile dalla A alla serie C perché i calciatori sono professionisti e hanno il diritto di allenarsi perché è il loro lavoro. Una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alto, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Ci sono perplessità non indifferenti sulla volontà di ripartire: se ci fosse, avremmo accettato il metodo della Bundesliga".