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Castellazzi: “Inter, lo scudetto sarebbe straordinario. Post-Handa? A me piace…”

Le parole dell'ex nerazzurro: "Conte ha trovato il correttivo giusto coi suoi giocatori, attendendo di più per ripartire a campo aperto, dove hanno giocatori devastanti"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Luca Castellazzi, ex portiere dell'Inter, ha parlato così della corsa dei nerazzurri verso lo scudetto: "Ormai manca poco, e i punti di vantaggio sono tanti: l'Inter si avvicina ogni domenica a un risultato che sarebbe straordinario, soprattutto per quanto è passato dall'ultimo trofeo e per il blackout degli ultimi anni".

Dove arriva la svolta del campionato?

"Una delusione (quella per la Champions, ndr) ha fatto trovare nuove risorse nell'ambiente, e l'approccio a livello tattico è anche cambiato. Si è visto come mantenere il possesso e la linea difensiva alta creava problemi, vista la fatica dei difensori interisti sulle lunghe distanze. Conte ha trovato il correttivo giusto coi suoi giocatori, attendendo di più per ripartire a campo aperto, dove hanno giocatori devastanti. Quella è la variazione che ha fatto svoltare, oltre al lavoro sulla settimana intera in cui Conte è un maestro. Quando giocavano ogni tre giorni, soprattutto in Europa, non hanno fornito prestazioni così importanti".

 Getty Images

Il gioco di Conte è poco europeo?

"Le opinioni nel calcio sono estreme, e le situazioni si vivono di pancia. L'uscita dall'Europa è stata sicuramente una grande delusione per i tifosi, non ci si aspettava di non arrivare neanche in Europa League. L'Inter di adesso non è palla lunga e pedalare, ha solamente un baricentro più basso e difende con maggiore ordine. In certe partite danno la sensazione di poter non subire mai gol, poi davanti hanno giocatori forti e arrivano anche con la manovra. A differenza di altri si cerca di più la verticalizzazione, sapendo di avere giocatori devastanti a campo aperto. Non lo considero un problema, un allenatore deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi calciatori".

Darmian, con cui lei ha giocato, si è sempre fatto trovare pronto.

"Matteo è quel giocatore che sai farà sempre la sua prestazione, da 6,5 fisso in pagella. Uno di quelli attenti, concentrati e diligenti che non hanno passaggi a vuoto: ogni allenatore vorrebbe averlo. Nel gioco dell'Inter gli esterni sono molto sollecitati, e Darmian riesce a trovare l'equilibrio in entrambe le fasi. Saper fornire prestazioni all'altezza le volte in cui vieni chiamato non è cosa da poco, anzi, gli innesti sono fondamentali".

Oggi chi indicherebbe come post-Handanovic?

"Premettendo che Handanovic sta dimostrando che può essere ancora a lungo ad alti livelli, se vogliamo cercare delle alternative dico che Musso oggi sarebbe il portiere più pronto: non è giovanissimo, ha esperienza in Italia e anche fisicamente mi sembra molto reattivo e potente, oltre che discretamente bravo coi piedi. A me piace molto Meret, che a Napoli vive l'alternanza con Ospina, una cosa inusuale. Parliamo di un '97, quindi è di prospettiva ancora. Questi i due nomi più caldi".

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