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Castellini: “Sento addosso il nerazzurro, vi racconto gli inizi”

Oggi Luciano Castellini festeggia i 70 anni e la Gazzetta dello Sport lo celebra con una bella intervista. Queste le parole del “giaguaro”:  Come mai mi riconoscono come uno di casa nonostante non abbia mai indossato la maglia...

Alessandro De Felice

Oggi Luciano Castellini festeggia i 70 anni e la Gazzetta dello Sport lo celebra con una bella intervista. Queste le parole del "giaguaro": 

Come mai mi riconoscono come uno di casa nonostante non abbia mai indossato la maglia dell'Inter? Perché sono sempre stato interista, abitavo a Menaggio, sul lago di Como ed ero vice presidente dell’Inter Club locale. Poi l'Inter mi ha dato la possibilità di entrare in famiglia e io questa maglia la sento addosso. Moratti? Sapeva che ero uomo di società, apprezzava sempre se anteponevi l’Inter a tutto il resto. GLI INIZI - "Ho iniziato nelle giovanili brianzole. Battello fino a Lecco, poi Monza in treno, due panini, allenamento e ritorno. A volte i soldi per il biglietto non bastavano, così prendevo il treno solo per un tratto, poi scendevo e facevo autostop. Quando facevamo ritiro a Monza, dormivamo nello spogliatoio. Poi arrivò il Torino, fui pagato circa 400 milioni di lire più 4 giocatori. I “vecchi mi misero alla prova sia in campo che fuori. Condividevo un appartamento con Sala e Pulici per risparmiare". ESEMPIO PER I GIOVANI PORTIERI - "Sono felice di essere un esempio per i giovani: se vogliono i miei consigli sono pronto. E la sera quando quando tornano a casa mi piacerebbe se parlassero ai loro genitori di me come un nonno o uno zio che li allena. Facciamo un lavoro molto delicato, dobbiamo solo avere pazienza e accettare gli errori. Io da giovane ho avuto la fortuna di poter sbagliare. Il suggerimento migliore? Gioca bene per te che vai bene per gli altri".