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Alessandro Cattelan, volto storico di X Factor nonché grandissimo tifoso dell'Inter, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha trattato diversi argomenti: da Lautaro e Icardi a Nainggolan, da Berti al gol di Vecino.
Partiamo dall’Inter. Che aspettative ha per la stagione?
«Beh, in campionato bisogna confermarsi tra le prime quattro: sei anni senza Champions sono stati un’agonia. Contro il Tottenham c’era un’atmosfera incredibile e il gol di Vecino all’ultimo secondo mi ha fatto toccare picco emotivo irraggiungibile al pensiero umano. Ecco, in Europa mi accontenterei di passare il turno, visto il girone di ferro».
Da amico di Spalletti, gli chiederà di far giocare insieme Icardi e Lautaro Martinez?
«Una bella coppia, in effetti. Entrambi con un bel taglio di capelli. Ma a Reggio Emilia abbiamo perso così e Spalletti l’altro giorno ha spiegato bene che è fondamentale “l’equilibrio”. Luciano sa fare il suo lavoro e poi è entrato nello spirito giusto nella storia di società e tifoseria. Col petto in fuori, difendendo la squadra da tutto e da tutti. E storicamente l’Inter ha bisogno di allenatori di personalità, come lo sono stati Mourinho o Mancini. Al tifoso interista piace chi ci mette la faccia, meno chi cerca scuse o alibi».
Chi vorrebbe avere come ospite a Epcc dell’Inter?
«Icardi e Nainggolan. Ma non posso ospitare troppi interisti perché mi accusano di abusare della mia fede. E in effetti forse in studio ho avuto più juventini nel corso degli anni. A proposito, mi piacerebbe moltissimo avere da me Cristiano Ronaldo. Ci ho provato subito appena lo ha preso la Juve ma non c’è stato verso, ma non demordo, ci riproverò. E poi vorrei avere Higuain, Hamsik, De Rossi. A proposito faccio un appello: “Dani ti prego, devi venire”. Amo De Rossi alla follia».
Gli ospiti che l’hanno sorpresa?
«Quelli che apparentemente sembrano più seri. Penso alla Gabanelli o a Saviano: con loro mi sono divertito da matti. Poi Papu Gomez è il numero uno, ha giocato con una nostra fascia al braccio: ha perso 7-0, credo l’abbia bruciata poi...».
Un interista del passato che vorrebbe in trasmissione?
«Mou e Ibra, sicuro. Però il mio idolo è sempre stato Berti. Lui è stato il Beckham prima di Beckham e quando giocavo provavo a copiare tutto, dal ciuffo alle movenze».
Giusto, lei è un calciatore…
«Un difensore che picchia, alla Montero. Anzi, alla Samuel per rimanere nell’interismo».
Che fine ha fatto la maglia numero 2 de La Fiorita?
«È nella mia collezione insieme a quelle di Ronaldo, Pirlo, Totti, Del Piero. Insomma, quelli lì».
Il calcio e l’Inter però le hanno cambiato la vita: ha incontrato sua moglie Ludovica a San Siro. Ci racconta com’è andata?
«Male. Cioè, la partita male. Era l’intervallo di un derby: avremmo potuto vincere lo scudetto vincendo un derby, una cosa epocale. Ma essendo l’Inter non potevamo mica festeggiare battendo il Milan, quindi abbiamo perso. Però dai, quel giorno nella vita... è andato bene».
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