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Dovrebbe forse protestare di meno, come sostenuto da Inzaghi.
«Esatto. Però attenzione, rispetto a quando è arrivato all’Inter, è migliorato tantissimo. Sia sul piano del gioco, che su quello comportamentale».
È il miglior centrocampista d’Italia?
«È tra i migliori centrocampisti del mondo. Barella è fortissimo. Ha tutto. Qualità, quantità, balistica. Un giocatore completo, capace di svolgere al meglio le due fasi, difensiva e offensiva. Gioca a tutto campo. Ed è già stato tra l’altro campione d’Europa, da protagonista, con la Nazionale azzurra».
Come può migliorare?
«Attraverso le partite, l’esperienza, magari anche al saper conquistare trofei importanti. Possono essere fondamentali anche dirigenza, compagni di squadra e allenatore. Le faccio un esempio: Mkhitaryan, vista la carriera avuta alle spalle, potrebbe aiutare Barella dicendogli la parola giusta al momento giusto. Lo stesso vale per Calhanoglu. Sul campo c’è unità di intenti, tra i calciatori nerazzurri sembra esistere una sincera amicizia. Quindi è giusto che si ascoltino e migliorino tutti. Essere accanto l’uno per l’altro non significa dire sempre di sì o far finta di nulla su certe cose, ma assistere il tuo compagno di squadra anche quando la situazione non volge al meglio. Lautaro da capitano può essere importante, come sicuramente lo sarà Inzaghi. In ogni caso i vertici nerazzurri sanno di avere tra le mani un prodotto d’eccellenza italiana».
Insomma, devono essere smussati certi angoli del suo carattere.
«Ora le faccio un discorso generale. Per quello che mi riguarda, ho conosciuto calciatori che in campo era avrebbero fatto di tutto per vincere, tra pressione del risultato, cattiveria agonistica e voglia di ottenere il successo sui rivali. Poi però fuori del terreno di gioco erano totalmente diversi, si trasformavano e diventavano degli agnellini. A volte può anche essere un meccanismo di autodifesa, sa giocare davanti a milioni di persone conta. E può influenzarti».
Barella potrebbe essere un giorno il capitano dell’Inter?
«Sicuramente, al 100%. Tutti hanno dei difetti, l’importante è provare a correggerli. Barella è un leader dei nerazzurri, è attaccato alla maglia, ha tutto per fare bene. All’Inter ci sono e ci saranno sempre delle responsabilità per un calciatore come lui, per la sua importanza e per quello che rappresenta. Tanti giovani si ispirano a Nicolò, proprio perché è fortissimo».
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