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Cauet: “Barella? Nessuno come lui in Europa. Inter, la partita della svolta…”
Benoit Cauet ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttosport alla vigilia della sfida tra Inter e Torino. Il doppio ex ha parlato al quotidiano del match tra i nerazzurri e i granata:
"Sono orgoglioso di aver giocato sia per l’Inter che per il Torino. A Milano sono rimasto di più, ma nutro un bellissimo ricordo anche dell’esperienza in granata: dopo la sofferenza iniziale, con una squadra praticamente ultima e la società che viveva alcune difficoltà economiche, ci siamo ripresi e abbiamo mostrato le nostre qualità. Quel gruppo di giocatori riuscì a compensare tutto. Entrambe le squadre scenderanno in campo per vincere. Nessuno farà calcoli. L’Inter ovviamente attaccherà sin da subito, mentre il Torino, la cui crescita passa anche da partite di questo tipo, verrà al Meazza per giocarsela. Mi aspetto tanti gol".
Cosa pensa di Simone Inzaghi?
"Credevo arrivasse prima in una squadra top come l’Inter. Alla Lazio aveva fatto molto bene, portando avanti il gruppo e la sua filosofia. A Roma ha conquistato trofei, centrando inoltre sempre i primi posti della classifica. Bravi i dirigenti nerazzurri a metterlo sotto contratto dopo l’addio di Conte".
In futuro Juric potrebbe essere un allenatore da Inter?
"Deve fare il suo percorso, come lo ha fatto Inzaghi. Se dovesse continuare a lavorare bene come sta facendo, avrà opportunità importanti".
Mancherà lo squalificato Barella.
"Non c’è uno come lui in Europa. Per rendimento, caratteristiche, numero di tiri e corsa in campo: Nicolò è un giocatore straordinario. Ed è un piacere vederlo sul verde, anche quando si incazza. Uno con grande personalità, dal rendimento costante che ha ulteriori margini di maturazione. Al suo posto Inzaghi sceglierà uno tra Sensi, Vidal e Gagliardini. Visto come stanno andando le cose, Simone troverà sicuramente la soluzione migliore per la sua squadra".
Cosa pensa invece di Bremer? Un giocatore sul taccuino dei nerazzurri.
"Non era esploso immediatamente al suo arrivo al Torino, mentre oggi è fondamentale. Ha dimostrato di avere l’intelligenza di gioco, oltre ad una buona struttura fisica. Ha ottime potenzialità, in futuro potrebbe anche far parte della rosa dell’Inter, o di quella del Milan. Fossi in Cairo però, proverei a tenerlo".
Cosa non aveva funzionato all’Inter ad inizio stagione?
"Quando arriva un allenatore nuovo, i meccanismi devono essere oliati. Anche i giocatori presi questa estate, nonostante siano dei campioni, hanno vissuto un normale percorso d’inserimento, aiutati da un gruppo sano, che resta la cosa più importante. L’Inter oggi è meritatamente in testa al campionato. Questo significa che Inzaghi ha avuto il tempo di lavorare e di mettere in atto le sue idee".
Quando c’è stata la svolta?
"Nella partita contro il Napoli. Era un dentro o fuori. In quell’occasione i nerazzurri, contro un avversario fortissimo e complicatissimo, sono stati bravi a sfruttare le occasioni create. Non è stata la gara più bella, ma quella che ha dato lo slancio più importante ai giocatori di Inzaghi".
E oggi l’Inter gioca benissimo.
"È vero, ma attenzione, siamo nel campo di un concetto molto soggettivo. I nerazzurri negli ultimi anni, con giocatori di qualità, avevano fatto vedere belle cose già con Spalletti. Poi con Conte i calciatori si trovavano a memoria. E potevano anche vincere largamente quando erano in giornata. Oggi gli interisti si divertono, attaccano tanto e sono contenti. Si vede. Ma non è che negli anni scorsi giocassero male: semplicemente venivano sfruttate le caratteristiche dei vari interpreti che erano a disposizione".
Quali risultati otterranno Inter e Torino?
"L’Inter alla fine dell’anno, ossia del 2021, sarà sicuramente in testa alla serie A (ride, ndr). Scherzi a parte, spero che anche a giugno i nerazzurri siano davanti a tutti. Mentre penso proprio che i granata possano ritrovarsi nella parte sinistra della classifica".
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