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Cauet: “Successo straordinario. Devo ringraziare tutta l’Inter. Il gruppo…”

Per il secondo anno consecutivo lo scudetto dei Giovanissimi Nazionali rimane a Milano. L’Inter ha infatti battuto in finale, in una gara finita ai rigori, la Roma. Per parlare di questo è intervenuto ai microfoni di InterTv, il mister...

Riccardo Fusato

Per il secondo anno consecutivo lo scudetto dei Giovanissimi Nazionali rimane a Milano. L'Inter ha infatti battuto in finale, in una gara finita ai rigori, la Roma. Per parlare di questo è intervenuto ai microfoni di InterTv, il mister nerazzurro, Benoit Cauet: "I complimenti vanno divisi tra tutti perché è stato veramente un successo stupendo e anche inaspettato. Complimenti a tutti, alla società, al settore giovanile che sono sempre in sintonia per lavorare al meglio per il futuro dell’Inter. Hanno allestito una squadra forte che è riuscita a vincere qualcosa di importante. Gli unici ad avere vinto in una stagione difficile? Certo, ma siamo sempre e comunque l’Inter che sa rispondere anche sul campo alle mille critiche che riceve e a volte sono anche un po’ esagerate. Come società negli ultimi quindici anni ha vinto tutto sia a livello di prima squadra che settore giovanile. E’ chiaro che, dopo una stagione del genere, dopo che la prima squadra ha avuto molti problemi, questo scudetto ha un fascino particolare. Devo dire grazie a nome di tutti i ragazzi, ed in particolare a Samaden che ci ha dato sempre fiducia e non ha mai fatto mancare l’apporto della società. Abbiamo fatto un’impresa perché non eravamo favoriti. Tuminello, Taufer? Sono due giocatori che si sono espressi a livelli massimi come Donnarumma. Il lavoro che è stato fatto è stato eccezionale. Questa squadra comunque ha vinto perché c’era un gruppo fantastico. I meriti di Cauet? Nessuno in particolare. Quando hai un gruppo di 20 ragazzi che meritano di giocare e be devi scegliere undici non è mai facile. Però l’ambiente aiuta e tutti i ragazzi si sentono a casa. L’Inter punta su dei valori importanti e cerca allenatori che hanno un certo modo di lavorare, come Mario Cotti e Bernazzani".