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In occasione di un evento promozionale per un paio di scarpe del suo nuovo sponsor Nike, Edinson Cavani si è concesso con serenità e simpatia alle domande di GQ Francia. Tanti (e disparati) i temi trattati, a partire dalle critiche rivoltegli con frequenza quasi incomprensibile dai media francesi. Ecco alcuni stralci dell'intervista...
Nonostante tu sia tra i primi 5 marcatori d’Europa da sei stagioni a questa parte, ti criticano perché dicono che non segni abbastanza per il PSG (25 gol in 48 partite, ndr). Tu che dici?
“Che non ho mai potuto giocare realmente da punta centrale al PSG. Dal mio arrivo a Parigi, ho dovuto cambiare la mia posizione e giocare sulla fascia. La gente non ci pensa, non pensano al fatto che questo influenzi le mie prestazioni. E no, non credo che dipenda dai compiti difensivi che possono togliermi lucidità sotto porta. Ho sempre giocato così, aiutando i miei compagni di squadra e rispettando i miei compiti difensivi: questo non mi impedisce di segnare. Dipende tutto dal ruolo che ti viene dato sul campo. Potrei essere efficace e quindi fare più gol se fossi posizionato come un vero attaccante, e non da ala”
Se non giocherai centravanti la prossima stagione, rimarrai ancora al PSG?
“Io preferisco giocare attaccante. Ma non so cosa accadrà la prossima stagione...”
Restano 4 partite al termine di questa annata…
"Abbiamo 4 gare difficili. Ma, vista la nostra squadra e i nostri obiettivi, dobbiamo vincerle tutte. E faremo di tutto per farlo e per vincere un nuovo titolo di campioni di Francia, è molto importante per noi. Poi ci sarà la finale di Coppa di Francia. Personalmente, darò il meglio per la squadra. Vincere insieme è ciò che mi piace nel calcio".
Parlando di calcio europeo e di alcune individualità, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo sono davvero meglio degli altri?
“Questa è la realtà, molto semplicemente. Loro due sono di un altro pianeta. E’ impossibile mettersi al loro confronto o sperare di fare quello che fanno loro. Ma il bello del calcio è anche quello di avere una squadra capace di giocare a seconda delle caratteristiche dei suoi compagni. Messi e Ronaldo sono circondati da grandi compagni di squadra. Da soli non si può vincere”
Quindi è questo che ha fatto la differenza in Champions tra Barça e PSG?
“Il Barça ha giocato molto bene, ma noi avremmo potuto fare meglio. E’ difficile per noi giocatori incontrare una squadra come quella, ma avremmo potuto batterli. Quando si gioca contro una squadra molto forte, bisogna studiare il loro gioco. Poi 'la palla è rotonda per tutti', nel mio paese si dice così. Perciò, una volta scesi in campo, tutto è possibile. Una partita dipende da tante cose... La migliore sulla carta non vince mai se non è stata la migliore per 90 minuti. E il Barcellona è stato migliore nelle due sfide con noi. Quindi...”
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