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CdS – Benevento-Inter, per Belec è un ritorno al passato. Sarà uno stimolo…

Francesco Parrone

Nerazzurro per otto anni, la stima di Mourinho. Per il portiere del Benevento è una gara speciale

Vid Belec sembrava un predestinato. Era arrivato dal Maribor all' Inter tre anni prima che era ancora un ragazzino ed era cresciuto da pazzi, conquistando il “Viareggio” del 2008 insieme a Mario Balotelli e Leonardo Bonucci. Così Mourinho lo volle con sé in quell'estate del 2009, lo portò in tournée negli Stati Uniti e lo aggregò alla prima squadra: quarto portiere dietro Julio Cesar, Toldo e Orlandoni.

Nell'Inter ha giocato solo 3 volte, sempre in Europa League: esordio il 30 agosto del 2012 contro il Vaslui per sostituire Castellazzi espulso. Ma, tra settore giovanile e prestiti, sotto l'ala protrettrice nerazzurra rimane per ben 8 anni: è lì che si forma il portierone sloveno e che prende il meglio da chi si allena insieme a lui: "Il mio punto di riferimento è stato sempre Julio Cesar. Ma Samir Handanovic mi piace tantissimo e da quando lo conosco ha fatto progressi incredibili. E' persino più perfezionista di Julio Cesar".

Nel 2012-13 proprio col collega sloveno ha diviso la stanza in ritiro, accomunati dalla nazionalità e da quel ruolo tanto difficile come è quello del portiere. Poi, l'Inter gli ha fatto cambiare idea. Questo pomeriggio sarà particolare per lui. Non sarà un'emozione da poco ritrovarsi davanti quelle maglie nerazzurre di cui ha fatto parte per tanti anni, così come finirà per abbracciare Samir, il suo amico di sempre nell'Inter e nella Nazionale slovena. Sarà uno stimolo in più per questo

ragazzone di un metro e 92 che ha già avuto modo di prendersi una piccola rivincita nei confronti di quei colori che ha amato tanto, ma che ad un certo punto ha deciso di lasciare.

Secondo il Corriere dello Sport, oggi che al Vigoritoarriva la sua Inter e dall'altra parte ci sarà ancora Handanovic, chissà cosa darebbe per rivivere quelle emozioni provate allora. Il Benevento ha bisogno assoluto di far punti, ha bisogno delle prodezze di Belec per evitare che campioni del calibro di Icardi, Perisic ed Eder gli facciano vivere un altro pomeriggio da incubo. Oggi proprio no: quei ricordi sono troppo belli perché vengano fatti a pezzi dalla squadra di Spalletti.

(Fonte: Franco Santo, Corriere dello Sport 1/10/17)