Tra gli ex nerazzurri che domani a Benevento sentiranno maggiormente la partita ci sarà George Puscas. L’ Inter lo prese nelle sue file nell’estate del 2013, aveva appena compiuto 17 anni. In Romania aveva già giocato 13 partite nel campionato di serie B, nell’ Oradea, segnando pure due gol. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, un fenomeno che spinse l’ Inter a spendere 600mila euro per il suo cartellino e soffiarlo alla Juventus che gli aveva messo gli occhi addosso. Dissero che fosse stata decisiva una telefonata di Christian Chivu, oltre al fiuto di Pierluigi Casiraghi, talent scout che all’ Inter aveva portato anche Mario Balotelli. Troppo bravo per la Primavera, 16 gol, con un pokerissimo al Lanciano, per non aprire gli occhi a Roberto Mancini che lo fece esordire in Ail primo di febbraio del 2015 a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Un ricordo indelebile.
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Poi i prestiti, prima al Bari senza lasciare molte tracce, poi al Benevento con la promozione storica in A. È lì che il cuore ha cominciato a dividersi. Perché l’avventura nel Sannio lo ha formato: iniziata male, con tanti piccoli infortuni, è poi finita in trionfo. Quel gol al Carpi che spinse la strega nella massima serie. Fu lui a spingere la società a chiedere ad Ausilio di rinnovare quel prestito, per poter vivere una seconda stagione in giallorosso e cercare di scrivere un’altra storia importante all’ombra della Dormiente.
Sul piano tattico Baroni gli sta chiedendo qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso. Nelle intenzioni del tecnico deve partire più da lontano e coprire anche le avanzate degli esterni: un compito duro e faticoso. Ma lui non si tira indietro. Sa che questo è il momento di sacrificarsi, che il Benevento ha bisogno dell’apporto di tutti per conquistare punti vitali.
(Fonte: Franco Santo, Corriere dello Sport 30/09/17)
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