La brutta notizia che Luciano Spalletti non voleva ricevere è arrivata ieri mattina sotto forma di comunicato ufficiale da parte della federcalcio croata: Marcelo Brozovic è stato dispensato dalla decisiva trasferta che domani sera la nazionale biancorossa disputerà sul campo dell’Ucraina a causa di un problema al polpaccio sinistro. Secondo il Corriere dello Sport, per il tecnico e la dirigenza nerazzurra è stato un fulmine a ciel sereno perché il giocatore subito dopo il pareggio casalingo contro la Finlandia che ha portato all’esonero del ct Cacic (al suo posto Dalic) non aveva avvertito nessuno del fastidio o comunque non lo ha fatto presente. La sostituzione dopo 9' della ripresa con il napoletano Rog sembrava dovuta a una scelta tecnica anche perché non c’era stato nessun trauma o intervento che facesse presagire il problema e invece dietro il cambio c’era altro.
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CdS – Brozovic si ferma, fulmine a ciel sereno per Spalletti. Domani…
Il croato escluso dall’elenco dei convocati per l’Ucraina per un problema al polpaccio
Ieri mattina il medico della Croazia si è messo in contatto con il dottor Volpi e gli ha spiegato la situazione di Brozovic. Il dolore che il centrocampista sentiva al polpaccio ha immediatamente fatto capire ai sanitari della nazionale che non sarebbe stato recuperabile, impressione confermata dai primi approssimativi (complice la presenza di un edema) accertamenti sul gemello mediale che lo hanno escluso dall’elenco dei convocati per la sfida contro gli uomini di Shevchenko. Brozo, che ieri ha parlato sia con Volpi sia con la dirigenza, oggi arriverà a Milano e domani mattina si sottoporrà a nuovi accertamenti per valutare se lo stop è stato causato da una contrattura/ leggero risentimento o da una lesione. Se la diagnosi sarà la prima, la fiammella della speranza per averlo nel derby di domenica resterà accesa; se invece ci sarà rottura di qualche fibra del muscolo, Marcelo assisterà alla stracittadina dalla tribuna e resterà fuori 2-3 settimane a seconda dell’entità del danno.
(Fonte: Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport 8/10/17)
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