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Secondo il Corriere dello Sport è stata una partita abbastanza complicata per Mariani. Sul rigore assegnato all’Udinese (ora si capiscono anche i quasi 3 minuti per prendere la decisione) un secondo ha salvato l’arbitro di Aprilia da un clamoroso patatrac (errore tecnico). La premessa (che è anche la risposta ai legittimi e giustificati dubbi nerazzurri) è che è solo il fischio dell’arbitro a determinare la fine di un’azione. Quel fischio, nel caso, arriva dopo il tocco di mano di Santon.
Perché altrimenti, rivedere se il pallone fosse o meno uscito dal campo attraverso il VAR(Massa) non sarebbe stato possibile. Non è previsto dal protocollo. Il fallo di mano di Santon (e dopo quello che è successo in Lazio-Torino, vedrete che le “chiamate” saranno diverse) è evidente. L’improvvido Fiorito, invece, con la sua segnalazione, stava per consegnare ai posteri il primo errore tecnico al VARcertificato. Attenzione alla successione delle azioni: Widmer crossa con il pallone ancora pienamente sulla linea, l’assistente segnala il pallone fuori, Santon tocca con il braccio sinistro largo, Mariani fischia, Skriniar spazza. Quel secondo fa sì che l’azione, tecnicamente parlando, finisca dopo il tocco di Santon, e dunque sia revisionabile dal VAR.
Se non è penalty il contatto fra Icardi e Danilo (l’attaccante nerazzurro si lascia cadere), più controversa la (lieve, ma c’è) trattenuta di Widmer su Miranda, che è in vantaggio e quel gesto di fatto ritarda il suo movimento. Curioso episodio nel primo tempo: Candreva crossa, testa piena di Ali Adnan, nessuno segnala nulla, Candreva protesta e Mariani abbocca.
(Fonte: Edmondo Pinna, Corriere dello Sport 17/12/17)
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