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Fiorentina-Inter è una partita speciale per Borja Valero, Vecino e Spalletti adesso nell' Inter e Biraghi, Benassi e Pioli ora in viola. In più per Simeone, figlio del Cholocon un passato nerazzurro.
Sul braccio tatuate le coordinate di Firenze, in testa un trofeo con l'Inter e il cuore, forse, diviso a metà. Borja Valero torna al Franchiper la prima volta da avversario dopo cinque stagioni in viola con 212 presenze e 17 gol. Ma per lui non contano i numeri, piuttosto il legame con Firenze. Alcuni lo chiamavano “il sindaco”, per altri è uno dei simboli del malumore verso i Della Valle. Torna a braccetto con Vecino che però se ne è andato in punta di piedi per una clausola da 24 milioni. Molto più rumore ha fatto la partenza dello spagnolo, che ha creato ulteriore distanza tra tifosi e società. Recentemente Andrea Della Valle ha dichiarato che Borja non avrebbe voluto lasciare Firenze. Stasera il centrocampista verrà salutato con affetto dagli spalti. Nessuna coreografia, ma verrà nuovamente rinnovata la distanza con la società.
Secondo il Corriere dello Sportsono quasi insostituibili per Pioli i due ex interisti, Benassi e Biraghi, che invece a Milano nella loro carriera hanno trovato poco (o nessuno) spazio. Il primo, scovato a Modena, passa all'Inter nel gennaio 2011, giocando negli Allievi Nazionali. Nelle giovanili vince la prima edizione delle NextGen Series, il campionato con la Berrettie poi con la Primaveradi Stramaccioni. Nel 2012/13 viene aggregato alla prima squadra e fa il suo esordio tra i professionisti in Europa League contro il Rubin Kazan il 22 novembre. Strada del tutto in salita per Biraghi in nerazzurro: prodotto del vivaio nel 2010 è aggregato alla prima squadra da Benitez: diciottenne, esordisce in Championssostituendo Pandev e poi gioca titolare col Werder Brema. Lascia l'Inter senza aver mai esordito in Serie A.
La Fiorentina è casa sua, lo ha ripetuto spesso Spalletti. A Firenze ha amici, attività, un ristorante che divide con alcuni soci, una casa e un pezzo di cuore. Due anni nel settore giovanile viola e al Franchi, da bambino faceva anche il raccattapalle. Ma il grande ex della panchina è Pioli: la scorsa stagione 27 partite all’ Inter con 14 vittorie, 3 pareggi e 10 sconfitte. Vanta il record di nove vittorie consecutive tra campionato e Coppee adesso teme Icardi e si affida a Simeone, un altro per cui l' Inter è speciale per i trascorsi del padre Diego (all'Inter dal 1997 al 1999, ottenendo un secondo posto in serie A e la vittoria in Coppa Uefa). Adesso tutti sognano di vincere per i colori attuali. Con la solita cattiveria sportiva, ma solo quella.
(Fonte: Ilaria Masini, Corriere dello Sport 5/1/18)
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