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CdS: “I tifosi hanno speso 3,5 mln per Inter-Milan, meritano altro. Meritano che…”

L’editorialista del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi, prova a spronare Inter e Milan, affinchè tornino ai fasti di un tempo anche perchè il popolo rossonerazzurro ha risposto alla grande nel derby di domenica sera: “Inter e...

Riccardo Fusato

L'editorialista del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi, prova a spronare Inter e Milan, affinchè tornino ai fasti di un tempo anche perchè il popolo rossonerazzurro ha risposto alla grande nel derby di domenica sera: "Inter e Milan sono fuori da sempre dalla Champions, ora anche dall’Europa League, rischiano di non entrare neppure nelle prime 8, posizione utile per iniziare la Coppa Italia con gli ottavi di gennaio e non col turno di agosto e sarebbero fuori anche dal vecchio Intertoto se fosse ancora in vita. Meglio non parlare della Mitropa Cup perché era un torneo riservato alle squadre di Serie B. Domenica sera si sono eliminate a vicenda e del detto “mal comune mezzo gaudio” resta vera solo la prima parte, il mal comune. Ma male davvero. Il derby è stato all’altezza della stagione delle due milanesi, proprio come ha detto Galliani: «C’è da piangere. Del resto cosa dobbiamo aspettarci da due squadre che occupano il nono e il decimo posto in classifica?». Ma Galliani, che di derby veri, di quelli che decidevano una stagione e non solo a Milano, ne ha visti a decine, avrà colto un aspetto che, se da un lato conforta, dall’altro può anche preoccupare. Per una partita che si preannunciava di una modestia perfino maggiore a quanta poi se n’è vista in campo (ed è stato comunque un derby modesto) si sono riuniti a San Siro 75.000 spettatori portando un contributo economico inverosimile: 3,5 milioni di euro, di poco inferiore al record fissato dal derby del 2012 (3.650.000 euro). L’Olimpico, per Roma-Lazio dell’andata, si è fermato a 61.000 spettatori e a un incasso di 1,9 milioni di euro.Come Galliani, quei 75.000 innamorati del calci sapevano che Inter e Milan non potevano garantire che briciole di spettacolo. Eppure erano lì. E qui arriviamo alla parte che deve preoccupare: Inter e Milan non possono scherzare, non possono approfittarsi della passione di quella gente. Se vanno in 75.000, se per una partita da niente si tolgono di tasca 3 milioni e mezzo, devono essere rispettati. I biglietti dei popolari avevano prezzi non troppo popolari, 30 euro per la curva del secondo anello, 25 per quella del terzo anello, dove i giocatori appaiono della grandezza di quelli del Subbuteo. Quelli non vanno presi in giro. Si è mosso il popolo di Milano, di una città che sta per ospitare l’Expo, e si è mosso dentro uno stadio che nel 2016 ospiterà la finale di Champions League, torneo a cui non parteciperanno Inter e Milan. Di fronte a questa città e a questa gente, i due club possono solo arrossire. Sono anni che, in cambio di tanto affetto, tanta passione, tanta pazienza e tanti soldi non danno niente. Ma dopo essersi un po’ vergognati, devono pure preoccuparsi. Perché uno stadio pieno, se continua a non avere niente, a non vedere niente, alla fine si stufa. Se ti mollano, sei perso e per ritrovare quell’affetto (e quegli incassi) devi tornare a vincere la Champions. Se lo spettacolo fosse riservato a pochi intimi si potrebbe anche pensare al ridimensionamento (peraltro in atto su entrambi i versanti), ma di fronte a quella marea le responsabilità aumentano. In questa stagione San Siro non ha mai fatto grandi incassi e per questa ragione l’immagine di uno stadio pieno come domenica sera, per l’unica partita che contava ancora qualcosa per Milano, deve far riflettere i due club. Quello stadio, quella città, quella gente hanno bisogno di squadre vere, non piene di controfigure (è più il caso del Milan, ma anche l’Inter te la raccomando...), squadre con ambizioni sorrette da basi solide. Ne ha bisogno Milano, ma anche il resto d’Italia: senza Inter e Milan, la concorrenza si attenua, si accontenta. E lo spettacolo sparisce."