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Il derby di Coppa Italia tra due squadre reduci da due sconfitte di fila in campionato ha rianimato il Milan che grazie a una rete di Cutrone alla fine del primo tempo supplementare ha staccato il biglietto d’accesso alle semifinali dove sfiderà la Lazio. Se il successo di ieri sera segnerà una svolta nella finora tormentata stagione rossonera lo diranno le prossime gare, ma intanto Bonucci e compagni hanno interpretato nel migliore dei modi la finale di Coppa del Mondo (copyright di Gattuso) vendicando la sconfitta nella stracittadina di ottobre. Bravo anche il tecnico calabrese che ha indovinato i cambi, non solo quello di Cutrone, ha meritato il successo in virtù di una produzione offensiva più che doppia rispetto ai cugini (20-7 le conclusioni) e ha "trovato" un altro Donnarumma affidabile: Antonio, passato da essere bersaglio a beniamino della curva. Secondo il Corriere dello Sport, per Spalletti, il cui attacco si è clamorosamente inceppato (1 gol segnato negli ultimi 5 incontri), invece, un’altra brutta notizia in vista dello “spareggio” Championsdi sabato contro la Lazio. L’Inter, alla terza sconfitta consecutiva tra campionato e coppa, adesso è ufficialmente in crisi. Rispetto a 2 settimane fa la squadra ha idee più confuse, meno corsa e concretezza e soprattutto sono tornare ad affiorare le paure del passato. Una brutta notizia in un finale di 2017 che i tifosi nerazzurri avevano immaginato diverso.
Il primo tempo del derby è stato equilibrato, combattuto, ma poco spettacolare. L’Inter ha tenuto di più la palla (55% di possesso al 45'), il Milan ha concluso di più verso la porta avversaria (7-1 i tiri), ma, se Handanovic è stato costretto a due parate importanti su testa di Bonaventura e rasoiata di Suso, Antonio Donnarumma, unico portiere rossonero rimasto dopo gli infortuni del fratello Gigio e di Storari (nel riscaldamento), è stato salvato dal Varche ha annullato per fuorigioco di Ranocchia una sua autorete su cross di Perisic. Ritmi alti, ma anche pochi tiri nello specchio (2 di Bonucci e compagni, 0 dei nerazzurri) e parecchi errori da entrambe le parti: Gattuso, alla prima stracittadina da tecnico rossonero, ha chiesto molto agli esterni offensivi che hanno sopperito alla serata di scarsa vena di Kalinic, Spalletti ha avuto poco da Candreva e le azioni offensive più pericolose sono nate quando il pallone è circolato tra i piedi di Gagliardini e di Vecino anche perché il trequartista Joao Mario si è spremuto in copertura su Biglia (oscurato), ma non ha trovato guizzi neppure quando si è allargato alla ricerca di spazi.
Nella ripresa le squadre si sono allungate, il ritmo si è alzato e ci sono state più ripartenze perché la voglia di vincere ha avuto la meglio sulla tattica. Il Milan ha provato a palleggiare di più con Biglia, che ha avuto più varchi, e ha spinto a destra con Calabria, più coraggioso di Abate; l’Inter si è adeguata arretrando dietro la linea della palla per punire gli errori avversari in contropiede. Così i nerazzurri hanno costruito un’occasione clamorosa: recupero di Vecino, lancio per Icardi e sponda per Joao Mario che a porta spalancata ha calciato addosso a Donnarumma senior. Il Milan ha risposto con un tiro sull’esterno della rete di Suso, un colpo di testa fuori misura di Bonaventura su errata respinta di Handanovic e soprattutto con una traversa colpita, con deviazione di Skriniar, dallo scatenato spagnolo. Spalletti ha ridisegnato la mediana con Borja Valero e Brozovic al posto di Joao Mario e Gagliardini, Gattuso ha risposto cambiando due pezzi del tridente offensivo composto per il finale da Suso, Cutrone e Calhanoglu, con Bonaventura arretrato in mezzo. Perisic e Candreva sono andati vicini all’1-0 sfiorato anche da Suso prima dei supplementari dove il Milan ha mostrato di avere più benzina e voglia. I rossoneri hanno collezionato angoli e “mezze” occasioni fino alla rete decisiva di Cutrone, nata da un’invenzione di Suso. Poi la gioia di Gattuso dopo il fischio finale.
(Fonte: Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport 28/12/17)
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