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Addio imbattibilità, miglior difesa del campionato e primo posto in classifica. In un colpo solo l’Inter ha perso tutto rovinando (in parte) un inizio di stagione al di sopra delle aspettative. Secondo il Corriere dello Sport lo ha fatto franando in casa contro un’Udinese alla terza vittoria di fila e capace di legittimare il successo con una ripresa nella quale ha messo sotto gli avversari. Tre schiaffi in 90’ Spalletti finora non li aveva mai subiti e dopo il sorpasso di ieri del Napoli, oggi potrebbe subire anche quello della Juventus: non il modo migliore per avvicinarsi al Natale. Hanno pesato gli errori di Santon, colpevole in occasione dell’1-0 e del rigore del 2-1, la scarsa brillantezza e la stanchezza che la squadra ha accusato nei secondi 45’, quando ha lasciato campo ai bianconeri. Ciò premesso, è giusto riconoscere anche i meriti dell’Udinese: Oddo ha rivitalizzato una formazione che con Delneri stava scivolando in classifica e che ora può addirittura sognare la zona Europa League. I friulani hanno vinto grazie alle ripartenze, decisive nelle seconda metà della gara, e alle mosse del loro tecnico, bravo a capire che se avesse continuato con l’atteggiamento della prima frazione avrebbe perso. Con coraggio l’Udinese è andata ad attaccare l’Inter nella sua metà campo, ha alzato il ritmo e gli esterni di centrocampo, che fino a quel momento avevano fatto terzini, dando scacco matto a un’avversaria stanca dopo la gara di Coppa Italia di martedì. Per la prima volta Icardi e compagni hanno giocato 3 volte in 7 giorni e hanno pagato dazio. Sarà solo un caso oppure sta venendo a galla l’assenza di seconde linee all’altezza dei titolari?
L’Inter ha perso il primo match ufficiale nel 2017-18 perché non ha concretizzato il dominio della prima frazione. Schiacciante nei numeri la superiorità nerazzurra: 67% di possesso palla, 18 conclusioni a 2 (7-1 nello specchio), 9 calci d’angolo a 1. L’Udinese è stato costretta a difendersi più con la linea 5 che con quella a 3 perché Candreva e Perisic erano due spine nel fianco e i padroni di casa cambiavano il fonte del gioco con ribaltamenti che non permettevano alla mediana avversaria di coprire tutto il campo. I friulani si sono trovati avanti grazie a un errore di Santon che ha spianato la strada a Lasagna, tifoso nerazzurro “ingrato”, verso il quarto gol nelle ultime 4 gare, ma l’1-1 di Icardi, arrivato 72 secondi più tardi su assist del solito Candreva, sembrava aver rimesso il confronto sui binari giusti per Spalletti. L’Inter è parsa più volte sul punto di prendersi la partita, ma gli errori di mira di Brozovic, Perisic, Candreva e Miranda non le hanno consentito di rientrare negli spogliatoi in vantaggio.
La gara è cambiata a inizio ripresa con l’ Udinese che ha alzato la sua pressione e mostrato più coraggio. Handanovic ha murato Lasagna dopo una manciata di secondi, ma lo spavento non è stato sufficiente per svegliare i nerazzurri, andati sotto su rigore, il settimo stagionale per i bianconeri, successivo all’intervento del Varper un tocco di mano di Santon su un cross di Widmer (la palla non era uscita e Mariani lo ha verificato). Di nuovo sotto nel punteggio, l’ Inter ha reagito con tanti cross, ma poca lucidità: Spalletti ha gettato nella mischia Karamoh passando al 3-4-2-1 e Skriniar di testa ha centrato la traversa. Poi i friulani hanno trovato anche il 3-1 con un blitz firmato dalla coppia Jankto-Barak e il match è finito lì. I nerazzurri, salutati comunque dai cori dei loro tifosi, hanno perso per la prima volta dopo 16 giornate e hanno detto addio al titolo d’inverno.
(Fonte: Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport 17/12/17)
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