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Il Corriere dello Sport in edicola questa mattina ha analizzato meriti dell'Inter e demeriti del Borussia Dortmund nel match di ieri sera: "Si è capito fin dall’inizio che l’Inter ieri sera era in partita e in versione... Serie A. Non come nell’euro-debutto contro lo Slavia Praga. La pretattica fatta martedì da Favre non è stata sufficiente per sorprendere Conte che era pronto a contrastare un Borussia inizialmente con il 3-4-3 e non con il 4-2-3-1. I tedeschi, partendo con la linea a tre dietro, speravano di far girare velocemente il pallone e di attaccare i nerazzurri con le avanzate palla al piede soprattutto di Hummels. La pressione di Lukaku e specialmente di Martinez sul nazionale di Löw hanno invece messo in difficoltà la costruzione dei gialloneri, bravi ad avere un netto predominio nel possesso (62% al 45’), ma incapaci di trovare gli spazi e i tempi per far male innescando la velocità degli esterni Sancho e Hazard o puntando sulla capacità di manovrare del falso nueve Brandt. Handanovic ha dovuto sporcarsi i guanti la prima volta nel recupero della prima frazione quando ha detto no al diagonale di Sancho, ma a quel punto l’Inter era già avanti per il gran gol di Martinez (il quinto in nelle ultime quattro partite) e soprattutto non aveva mai sofferto. Colpa anche di Favre, che ha scelto una tattica troppo attendista: il tecnico svizzero ha chiesto a Brandt di schermare Brozovic e così facendo ha permesso ai tre difensori nerazzurri di palleggiare liberamente, quasi fin dentro la metà campo avversaria. Emblematica l’azione dell’1-0 propiziata proprio da un lancio dell’olandese per il Toro, alla quarta gara di fila in rete".
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