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Icardi tra esuberi di lusso. CdS: “Inter convinta: per Maurito serve atto di presunzione”

Come l'argentino anche Higuain e Dzeko sono di troppo nelle loro squadre e i loro destini sono incrociati

Eva A. Provenzano

I loro destini sono incrociati e tutti e tre, al di là di quanto hanno segnato e fatto per i loro rispettivi club, sono bomber di troppo, esuberi in pratica. Il Corriere dello Sport mette a confronto la situazione di Higuain, Dzeko e Icardi e scrive: "Hanno iniziato l’estate da separati in casa e rischiano di viverne ancora così una buona parte, aspettando che il mercato faccia maturare l’occasione giusta, quella che rende tutti felici. Rischiano di dover cominciare il ritiro con una squadra da cui sono ormai considerati degli estranei". 

Angelo Carotenuto, giornalista autore dell'articolo ricorda che c'è chi è addirittura ricorso al certificato medico per evitare di andare in ritiro quando è stato in odore di cessione: "Diventò un’arma di massa tra chi aspettava il trasferimento. Una gastroenterite evitò a Bernardeschi di partire con la Fiorentina per Moena, nell’attesa di congiungersi alla Juve. Corsero dal dottore poi Keita Baldé, Nikola Kalinic, M’Baye Niang. La soluzione all’italiana trovò estimatori anche all’estero: Ousmane Dembélé sparì dagli sguardi del Borussia durante la trattativa per il passaggio al Barcellona". 

Poi analizza i singoli casi: "Higuain non ha mai saputo vivere la sub-condizione di prestito. C’è chi reagisce sputando fiamme come un drago e chi mangia le unghie. Higuain è del secondo tipo. Quello di Dzeko è un mal di pancia in differita. Ha rimuginato più e più volte sul trasferimento al Chelsea che lui stesso nel gennaio 2018 mandò a carte quarantotto. Rimuginare è una perifrasi per dire pentimento. Ora che intravede la seconda chance per raggiungere Conte, non gli passa per la testa di restare in una Roma molto cambiata. L’esubero di Icardi è il più consapevole. L’Inter lo ha pianificato da tempo, mettendo in conto finanche una sua svalutazione e sapendo che per prendere Maurito serve un atto di presunzione di qualcuno. Presumere cioè di saperne venire a capo meglio di quanto abbiano fatto a Milano".

(Fonte: CdS)

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