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L'Inter cerca la via della continuità basandosi su uno zoccolo duro tutto italiano. Lo sottolinea anche il Corriere dello Sport in edicola questa mattina: "Accorgimenti figli di una stagione da montagne russe, aggiustando in ottobre la difesa con Acerbi (l’unico non di proprietà interista, al momento) al posto di De Vrij. Quindi l’esplosione di Dimarco, già temprato da un anno intero con l’Inter e subito in grado di superare Gosens nelle gerarchie. Dall’altra parte è accaduta la stessa cosa tra Darmian e Dumfries: l’affidabilità di un giocatore che sa adattarsi senza scompensi alle mansioni di difensore in un reparto a tre, si tocca con mano".
E non è tutto: "Nel 2023, Darmian è subentrato solo negli ottavi di Coppa Italia, per il resto ha sempre giocato da titolare le altre venti partite. Quasi un inedito ai giorni nostri, quello di poggiare su un’ossatura italiana. Ma sia lo scorso anno che in quello precedente, l’Inter aveva lo stesso numero di “azzurri”. Giocatori che, quindi, durante la pausa per il Mondiale - con l’Italia esclusa dal Qatar - hanno potuto ricaricare le batterie e gestirsi".
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