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CdS – Inter, i motivi della crisi: giocatori con poca personalità, in allenamento…

L'analisi del Corriere dello Sport

Matteo Pifferi

Il pareggio contro il Crotone ha allungato la striscia di partite senza successo per l'Inter che deve fare i conti con il momento nero dell'attacco. Il Corriere dello Sport analizza il rendimento in zona gol, decisamente inferiore rispetto all'inizio della stagione.

GOL FATTI - Dalle 2,2 reti nelle prime 15 giornate si è passati allo sconfortante 0,6 registrato negli ultimi 8 turni. Fino al 3 dicembre la formazione di Spalletti aveva segnato meno di 2 reti solo in 4 occasioni (ed era rimasta a secco una sola volta: al San Paolo contro il Napoli), mentre dopo il 5-0 agli uomini di Maran non è mai riuscita a realizzare più di 1 gol (e in 3 casi è addirittura rimasta a secco).

POCHE OCCASIONI - L’Inter nelle prime 15 giornate di campionato aveva creato 202 occasioni da gol e solo il Napoli (215) aveva fatto meglio. Il gioco non era spettacolare (a detta di tanti) ma comunque risultava efficace, in quanto i vari giocatori erano accordati all'unisono e facevano tutto con i tempi e i modi giusti. Da inizio dicembre in poi la produzione di occasioni è diminuita e in questa speciale classifica ben 7 formazioni hanno messo insieme numeri migliori di Icardi e soci. I nerazzurri hanno visto scendere da 13 a 11 le conclusioni a incontro verso la porta “nemica” e soprattutto sono diminuiti i tiri nello specchio a partita (da 5,8 a 4,4). Dato ancora più importante quello relativo alla percentuale realizzativa: in questo caso è giusto parlare di crollo visto che è passata dal 17,1% al 5,7%.

I MOTIVI - Secondo il Corriere dello Sport, ha inciso anche l'aspetto psicologico: il gruppo - si legge - è "composto dalla stragrande maggioranza di giocatori con poca personalità, zero leadership e scarsa propensione alle vittorie (basta guardare i trofei alzati in carriera...), ma cruciale è stato il calo di intensità negli allenamenti. Ecco perché gli strappi di Perisic e le accelerazioni palla al piede di Vecino, solo per fare due esempi, sono un ricordo. Un altro mese con un rendimento come l’attuale rischia di provocare l’ennesimo terremoto estivo o addirittura... a stagione in corso".

(Corriere dello Sport)

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