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Cds – Inter, sotto Zhang 7 trofei ma tante montagne russe sul mercato: cosa lascia

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Ad Appiano, di Zhang e della sua famiglia, per il momento resta solo la rinominazione “Suning Training Centre in memory of Angelo Moratti”
Marco Astori Redattore 

Con l'addio di Steven Zhang all'Inter, il Corriere dello Sport ripercorre così gli otto anni della proprietà Suning in nerazzurro: "Dallo sbarco di Zhang nel mondo interista sono arrivati sette trofei (con la soddisfazione supplementare di affiancare in materia un ex presidente come Angelo Moratti), ma anche tante sessioni di mercato vissute sulle montagne russe tra qualche acquisto di grido e la necessità impellente di restare entro certi parametri economici. È stato anche il primo cinese a essere eletto nel board dell'Eca, nel gotha dei club europei, e sul suo destino si sono inesorabilmente abbattute sia le conseguenze della pandemia sia le scelte del governo cinese desiderose di mettere fine alle spese pazze nel mondo del pallone. Se sul piano sportivo le soddisfazioni non sono mancate, tra due scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, sul piano economico e finanziario la parabola alla lunga si è rivelata discendente, portando il club a dover inseguire la tanto agognata stabilità attraverso sacrifici e scelte oculate con il desiderio di poter comunque rinforzare la squadra.

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Ad Appiano, di Zhang e della sua famiglia, per il momento resta solo la rinominazione “Suning Training Centre in memory of Angelo Moratti”. A Milano, invece, le carte bollate più recenti rimandando allo scorso marzo, quando la Corte d’Appello aveva stabilito che la decisione della Corte Suprema di Hong Kong vale anche nel nostro Paese, costringendo di fatto Zhang a versare più di 320 milioni a China Construction Bank. A scrivere la parola fine, però, è stato il trascorrere degli ultimi giorni e il destino di quelle azioni in pegno escusse da Oaktree dopo la mancata restituzione del finanziamento. Un anno fa, di questi tempi, il numero uno cinese si apprestava a sbarcare a Roma, dove il 24 maggio 2023 avrebbe poi celebrato - quella sì, in presenza - la conquista della Coppa Italia all’Olimpico contro la Fiorentina. A posteriori le parole di quella notte suonano come un avviso a tenersi pronti, di fronte a qualsiasi evenienza: «L'Inter è coraggiosa, in ogni situazione, in ogni competizione e nella vita». Adesso si va avanti voltando pagina, con un drastico ed evidente segno di discontinuità rispetto al passato".

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